E' senza alcun dubbio Pogba il giocatore che in questa trentesima giornata potrebbe essere idealmente associato alla figura del tenore. Nello specifico se si dovesse fare un paragone tra il calcio e la musica classica, il francese sarebbe un tenore a metà tra lo spinto, il lirico e il leggero, insomma un timbro vocale capace di più performance, esattamente come lui, che negli anni si sta dimostrando sempre di più un autentico universale calcistico. Ieri nel derby contro il Toro ha avuto due acuti: il primo di tipo lirico spinto nel senso stretto del termine, perché espresso da un tiro lungo, preciso e potente al punto giusto. Al trentaquattresimo infatti, è riuscito a regalare ai tifosi bianconeri una meravigliosa perla su calcio di punizione, molto somigliante a quella che realizzò Le Roi Platini in un derby del lontano 1984. Come quella di Michel, anche quella del Polpo è stata velenosa, a effetto, calciata con la parte superiore dell'interno destro ed estremamente precisa; con una differenza - non da poco però - quella di Platini era dai 18 metri, quella di Pogba da oltre i 25. Quindi un po' di colpa va data al portiere del Toro, ma la balistica e la curvatura dell'effetto restano di livello altissimo. Il secondo acuto invece c'è stato al sessantaquattresimo, ed è stato un acuto limpido, chiaro e di tenore leggero, roba da fantasista puro per intenderci. Infatti dopo aver ricevuto un rasoterra verticale - preciso ma ruvido - da parte di Rugani in fase di impostazione, Paul lo addomestica con classe, e dopo una piroetta delle sue, pugnala Maksimovic con un tunnel da antologia sudamericana, crossa immediatamente in verticale con un simil pallonetto sui piedi di Morata, che non può sprecare una simile delizia calcistica, e infatti segna. Pogba è sempre di più il nuovo Le Roi bianconero. Potranno mai Agnelli e Marotta cederlo a fine stagione? Se ciò dovesse accadere, allora vorrebbe dire che la Juve non fa sul serio, perché non siamo più nel periodo del – vendi uno compri tre – quello era il calcio degli anni 90. Oggi se vuoi diventare veramente grande e competere per vincere in Europa e nel mondo, bisogna fare in modo che per quell'uno, valga il detto : “chi fa da sé fa per tre”, e quell'uno la Juve ha avuto l'immensa fortuna di trovarlo in un parametro zero che si chiama Pogba. Adesso abbia il coraggio e soprattutto la responsabilità di farlo diventare il suo Messi. Altrimenti, ripeto: vorrebbe dire che non fa sul serio. @Dragomironero