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Scuole prolungate a causa del Covid-19 fino alla fine di giugno? Polemiche e spaccature, ora tocca al Ministero
Ad essere favorevoli a tali ipotesi vi sarebbero il direttore della Fonazione “Giovanni Agnelli”, Andrea Gavosto, e il gruppo di dirigenti e docenti che va sotto il nome di “Condorcet”, convinti che sia necessario recuperare le lacune accumulate in questo periodo di crisi. Ad essere a sfavore dell’ipotesi trapelata durante le consultazioni di Mario Draghi, vi sarebbero i sindacati degli insegnanti e gli operatori del turismo che vedono in tale scelta “L’ennesima mazzata!”.
FAVOREVOLI - “Siamo in un anno eccezionale. In Italia non sappiamo cosa sia successo sul fronte apprendimento perché non abbiamo test Invalsi. In Olanda, dove hanno chiuso le scuole per otto settimane durante il lockdown, hanno misurato gli apprendimenti prima e dopo: i ragazzi nonostante la didattica a distanza non hanno realizzato alcun progresso di tipo cognitivo. Se da maggio-giugno il virus ci darà tregua, sfruttiamo quei mesi per riattivare la scuola in presenza e misurare le lacune a livello di singola classe con prove parallele.” - afferma Gavosto, in merito. “In Italia c’è un’estate molto lunga e ci sono poche interruzioni intermedie. Le pause lunghe sono svantaggiose per la didattica. Dobbiamo cambiare marcia” - segue anche Mauro Piras di Concorcet.
CONTRARI - Di tutt’altra opinione è Antenllo Giannelli, Presidente dell’Associazione nazionale presidi che afferma: “Non abbiamo preclusioni ad arrivare a fine giugno ma ciò significa spostare in avanti lo svolgimento degli esami delle superiori e delle medie. Qualche giorno in più di scuola potrebbe essere utile ma stiamo parlando di tre settimane al massimo. Nessuno però dica che sono stati persi dei giorni. Non è così”. E con lui vi è anche Rino Di Meglio della Federazione Gilda: “È un’idea stravagante. Se lo scopo è recuperare i ragazzi che son rimasti indietro meglio fare corsi individuali. Abbiamo un’Italia con fasce climatiche diverse, è meglio lasciare alle Regioni decidere sul calendario scolastico. E poi cosa succederà con il turismo? Le famiglie vivono con la speranza di poter passare qualche settimana di semi normalità. Mi offende sentir parlare di tempo perso perché i docenti hanno lavorato”.