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  • Scudetto dei rimpianti all'Inter, anche se il Milan fa peggio: la Juve ha più alibi

    Scudetto dei rimpianti all'Inter, anche se il Milan fa peggio: la Juve ha più alibi

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Il Napoli vola verso il suo terzo scudetto, perché nemmeno la prima sconfitta in casa contro la Lazio può riaprire un campionato a senso unico. Più 18 o più 15 punti di vantaggio sui presunti inseguitori cambia poco a tredici giornate dalla fine e quindi applausi alla squadra di Spalletti che si gode un primo posto doppiamente inaspettato. Al di là della sua fuga, infatti, sorprende proprio il distacco sulle altre squadre, mai visto prima nel campionato italiano e mai visto oggi nemmeno in tutti gli altri campionati europei. E allora, senza minimamente mettere in discussione i grandi meriti del Napoli, è giusto chiedersi chi ha sbagliato di più tra Milan, Inter e Juventus e soprattutto chi può avere più rimpianti, perché magari il Napoli avrebbe vinto lo stesso, ma almeno sarebbe stato disturbato più a lungo e con il fiato delle concorrenti sulle spalle avrebbe rischiato sicuramente più di quanto rischia adesso. 

    La classifica dice che la prima squadra alle spalle di Di Lorenzo e compagni è l'Inter, che guarda caso è stata la prima a battere e con pieno merito il Napoli, il 4 gennaio, nella giornata che ha aperto il 2023. E già questo è un indizio che paradossalmente gioca contro i nerazzurri, considerati alla vigilia del campionato più forti del Napoli, come un anno fa erano considerati più forti del Milan. Come è andata a finire lo sappiamo, ma proprio perché la squadra di Inzaghi, rinforzata con il ritorno di Lukaku, doveva avere maggiore rabbia la sua ripartenza falsa ha rappresentato un'enorme delusione, testimoniata dai numeri che a certi livelli non ingannano, al contrario di quelli fasulli sul possesso-palla. Invece di migliorare al suo secondo anno, come sta facendo Spalletti a Napoli e come aveva fatto prima Pioli al Milan, Inzaghi ha innestato la retromarcia perché oggi l'Inter ha 4 punti meno del campionato scorso e soprattutto ha già perso 7 partite, sperperando punti preziosi con i pareggi contro il Monza e la Sampdoria con gli ultimi ko contro l'Empoli e il Bologna. Con i dieci punti in più che avrebbe potuto e dovuto ottenere contro queste squadre, l'Inter adesso sarebbe a meno 5 dal Napoli e nessuno parlerebbe di scudetto già prenotato. Quanto basta, appunto, per assegnare all'Inter il poco lusinghiero scudetto dei rimpianti, a maggior motivo ricordando il successo nel confronto diretto. 

    A proposito di scudetto, quello vero, non si può negare che chi lo ha ancora sulle maglie, e cioè il Milan, è nella scia dell'Inter a livello di rimpianti, a maggior ragione dopo essere entrato tra le prime otto d'Europa. E' vero che ha perso una partita meno dei nerazzurri, ma anche la squadra di Pioli in campionato ha fatto peggio di un anno fa, perché tra le grandi è quella che ha perso più punti: 8. E a poco serve ricordare che rivincere è più difficile che vincere, visto che nessuno poteva immaginare il crollo di gennaio che ha fatto più male della sconfitta casalinga contro il Napoli. 

    Sul podio dei rimpianti "made in Italy" il terzo posto spetta all'altra grande del nostro calcio, la Juventus, che in teoria può vantare qualche alibi in più rispetto alle sue tradizionali avversarie. Intano la Juventus ripartiva dal quarto posto e poi non ha potuto contare a tempo pieno sui suoi migliori acquisti: Pogba soprattutto e all'inizio Di Maria. Ma soprattutto la penalizzazione di 15 punti a campionato in corso l'ha tolta in ogni caso dalla corsa per lo scudetto, anche se sul campo ne ha ottenuti 50, come l'Inter. Non si può dire che fosse partita bene, ma avendo assistito negli ultimi due anni allo lo scudetto degli altri, prima dell'Inter e poi del Milan, dimostra che rispetto a loro aveva più posizioni da rimontare. In ogni caso una magra consolazione per i bianconeri, in attesa di sapere con quanto distacco vincerà lo scudetto il Napoli. Grazie ai grandi meriti suoi e ai grandi rimpianti degli avversari che potevano, e dovevano, fare molto di più. 
     

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