Calciopoli, Moggi e il sequestro di persona: 'Magari l'avessi fatto davvero, avrei impedito al guardalinee di delinquere'
"Moggi ebbe un diverbio abbastanza accesso nello spogliatoio, perché conosceva grazie ai racconti di amici mantovani i comportamenti del guardalinee Cristiano Copelli, legato all'addetto agli arbitri del Milan Meani, sia dentro che fuori dal campo; comportamenti che poi sono affiorati poco tempo fa in un’indagine ai danni dello stesso Copelli per truffa aggravata nei confronti dello Stato con i gratta e vinci".
"Sarebbe stato opportuno che il PM Narducci si fosse interessato dei comportamenti di Copelli, anziché affermare che Moggi avesse posto in essere un “sequestro di persona”. Questa - si legge - era una battuta fatta dal dirigente, più riferita all’assistente Copelli che aveva fatto annullare un gol valido e non aveva fatto concedere all’arbitro Paparesta un rigore sacrosanto a favore della Juve. Copelli ripeteva lo stesso “errore” a settembre nella partita di Super Coppa Juve-Inter ove veniva annullato un gol valido di Trezeguet e la Juve perdeva la Super Coppa. Narducci prendeva soltanto le dichiarazioni di Moggi “abbastanza arrabbiate” e le trasformava in sequestro di persona".
"Magari Moggi avesse sequestrato Copelli: forse gli avrebbe impedito di porre in essere la truffa a danni dello Stato. A riprova che Moggi avesse fatto la battuta vi sono le dichiarazioni di Paparesta e di Foti (Presidente della Reggina), dichiarazioni di cui teneva conto il Tribunale di Reggio Calabria che assolveva Moggi in quanto mai si era verificato il sequestro dell’ arbitro e dei guardalinee".