Sconcerti: Juve sola in Europa, brutto segno per l'Italia
Oltre a Pirlo, un fuoriclasse che manca a tutti, non solo alla Fiorentina, ha deciso questa qualificazione italiana la differenza di forza fisica. La Fiorentina è squadra leggera, molto tecnica. Poteva fare tutto, ma avrebbe avuto bisogno di una partita perfetta. Non è fatta per difendere mezzo gol. La Juve ha vinto da squadra europea, con il suo stare in campo, sfinendo alla lunga l’avversario. È chiaro che l’episodio decisivo è stato il fallo di Gonzalo su Llorente, ma erano state le difficoltà della Fiorentina a caricare di falli l’argentino. C’è stata la diversità chiara di una squadra preparata per il presente contro una che promette molto ma ha difficoltà a crescere. È anche la terza sconfitta in casa della Fiorentina nelle ultime quattro partite. C’è un limite che lentamente le sta ricadendo addosso. Forse Montella poteva giocarsi Gomez nel secondo tempo, quando era prevedibile che la Juve avrebbe fatto il suo sforzo. Ma sono quasi dettagli. La Fiorentina ha fatto molto e non è bastato. Non ha avuto nemmeno la sua vecchia sfortuna storica, quella di tante consolazioni. Ha solo combattuto e perso. Così la Juve va avanti verso la sua finale in casa. L’impressione è che tante partite in Europa l’abbiano migliorata, almeno nella sicurezza con cui gestisce la gara, nella naturalezza con cui fa pesare la forza fisica. Il lato tecnico la Juve l’ha sempre avuto. È stato tutto l’atteggiamento in partita che ha mostrato una Juve più matura. Non era una gara semplice, con l’obbligo di vincere senza prendere gol e dopo la corsa subìta dal Genoa. La Juve non ha avuto fretta nei lunghi momenti buoni della Fiorentina, ha giocato sui limiti dell’avversario senza cercare la meraviglia. Il gol sarebbe arrivato, come è arrivato sempre nell’ultima cinquantina di partite. Pirlo l’ha premiata molto, ma Pirlo gioca nella Juve e i suoi gol non sono mai un caso. Credere in se stessa fino in fondo, avere la sicurezza che a tante piccole cause seguiranno sempre degli effetti, è la qualità diversa della Juve forse non più solo italiana. La Juve resta sola in Europa, cosa pessima per il nostro ranking internazionale. E ultima piccola dimostrazione che il nostro campionato non è «allenante». È stato molto sfortunato il Napoli. Finché ha avuto energia ha costruito e sbagliato tanto. Poi ha lasciato fiato al contropiede del Porto. Non meritava di perdere, ma chi crede ancora alla sfortuna nel calcio?