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Sconcerti a CM: 'Brasile e Argentina le mie favorite, Portogallo sorpresa dei Mondiali. E il vero fuoriclasse è Leao'
Sconcerti, è partito il Mondiale e sono scese in campo due big, Olanda e Inghilterra. Cos’hai colto?
“L’Inghilterra giocava contro l’Iran, partita facile, ben condotta. Più difficile l’impegno dell’Olanda, il Senegal ha una struttura solida. Hanno vinto entrambe però l’Inghilterra, rispetto all’Olanda, mi sembra un passo avanti, ha giocatori di più qualità”.
Doveroso chiederti la tua griglia di favorite.
“E’ facile, sono sei. Quattro europee: Inghilterra, Francia, Spagna e Germania, più due sudamericane: Brasile e Argentina. La mia sensazione è che il Mondiale stia tornando verso il Sudamerica. L'Argentina non vince da 36 anni, il Brasile da 20. Forse è arrivato il tempo che tornino a vincere”.
Chi può essere la sorpresa invece?
“Il Portogallo. E’ una nazionale che è a suo agio nelle grandi competizioni, le ha pure vinte, mi riferisco all’Europeo del 2016. Ha un grande campione come Cristiano Ronaldo e un fuoriclasse come Leao: lo so, sembra sempre un po’ svagato, ma se trova l’equilibrio può decidere una partita”.
A proposito di Cristiano Ronaldo: mi sembra un campione sul viale del tramonto, ma anche un uomo solo che usa l’arroganza per combattere il Tempo. Che ne pensi?
“Valgono entrambe le cose. Cristiano è una persona che ha un’alta concezione di sé. E soprattutto non accetta che questa concezione sia messa in dubbio. Nella nota intervista di qualche giorno fa ha detto che non è più il giocatore di un tempo, ma resta comunque un fuoriclasse. E’ una novità, è la prima volta che fa un po’ di autocritica. Ma c’è anche una questione legata ai soldi. Non so se lui si accontenta di quello che ha, credo che abbia paura e che si senta misurato da soldi e quindi ha bisogno di affermarsi per poter continuare a guadagnare tantissimo”.
Chi sarà il giocatore decisivo di Qatar 2022?
“Credo che Mbappé abbia tutto per esserlo”.
E’ il Mondiale degli infortuni e delle rinunce all’ultimo momento, basta guardare cos’è capitato a Benzema e Sadio Mané. E’ un caso o no?
“Penso che conti un po’ il caso ma anche il fatto che si sia giocata una parte di stagione. E questo favorisce gli infortuni. Aver interrotto i campionati, forse può dare una mano agli inglesi. L'Inghilterra arrivava ai Mondiali sempre sfinita dopo un’intera stagione di Premier League, questa volta la stanchezza è la stessa degli altri e questo può essere un vantaggio”.
Fai il tifo per qualche nazionale?
“No, almeno ora no, poi vedremo. Nel calcio ci si affeziona di partita in partita”.
Hai visto l’Italia perdere contro l’Austria l’altra sera? Ma ha senso una partita così?
“L’ho vista, sì, è stata una partita inutile, però c’è un altro discorso da fare: mi dà un po’ fastidio sentire - da parte di staff e giocatori azzurri - ogni volta lamenti sul Mondiale che guarderanno da casa, di quanto faccia male assistervi da esclusi e via dicendo. Insomma, la parte dei protagonisti mancati che soffrono va bene fino ad un certo punto, poi basta”.
“L’Inghilterra giocava contro l’Iran, partita facile, ben condotta. Più difficile l’impegno dell’Olanda, il Senegal ha una struttura solida. Hanno vinto entrambe però l’Inghilterra, rispetto all’Olanda, mi sembra un passo avanti, ha giocatori di più qualità”.
Doveroso chiederti la tua griglia di favorite.
“E’ facile, sono sei. Quattro europee: Inghilterra, Francia, Spagna e Germania, più due sudamericane: Brasile e Argentina. La mia sensazione è che il Mondiale stia tornando verso il Sudamerica. L'Argentina non vince da 36 anni, il Brasile da 20. Forse è arrivato il tempo che tornino a vincere”.
Chi può essere la sorpresa invece?
“Il Portogallo. E’ una nazionale che è a suo agio nelle grandi competizioni, le ha pure vinte, mi riferisco all’Europeo del 2016. Ha un grande campione come Cristiano Ronaldo e un fuoriclasse come Leao: lo so, sembra sempre un po’ svagato, ma se trova l’equilibrio può decidere una partita”.
A proposito di Cristiano Ronaldo: mi sembra un campione sul viale del tramonto, ma anche un uomo solo che usa l’arroganza per combattere il Tempo. Che ne pensi?
“Valgono entrambe le cose. Cristiano è una persona che ha un’alta concezione di sé. E soprattutto non accetta che questa concezione sia messa in dubbio. Nella nota intervista di qualche giorno fa ha detto che non è più il giocatore di un tempo, ma resta comunque un fuoriclasse. E’ una novità, è la prima volta che fa un po’ di autocritica. Ma c’è anche una questione legata ai soldi. Non so se lui si accontenta di quello che ha, credo che abbia paura e che si senta misurato da soldi e quindi ha bisogno di affermarsi per poter continuare a guadagnare tantissimo”.
Chi sarà il giocatore decisivo di Qatar 2022?
“Credo che Mbappé abbia tutto per esserlo”.
E’ il Mondiale degli infortuni e delle rinunce all’ultimo momento, basta guardare cos’è capitato a Benzema e Sadio Mané. E’ un caso o no?
“Penso che conti un po’ il caso ma anche il fatto che si sia giocata una parte di stagione. E questo favorisce gli infortuni. Aver interrotto i campionati, forse può dare una mano agli inglesi. L'Inghilterra arrivava ai Mondiali sempre sfinita dopo un’intera stagione di Premier League, questa volta la stanchezza è la stessa degli altri e questo può essere un vantaggio”.
Fai il tifo per qualche nazionale?
“No, almeno ora no, poi vedremo. Nel calcio ci si affeziona di partita in partita”.
Hai visto l’Italia perdere contro l’Austria l’altra sera? Ma ha senso una partita così?
“L’ho vista, sì, è stata una partita inutile, però c’è un altro discorso da fare: mi dà un po’ fastidio sentire - da parte di staff e giocatori azzurri - ogni volta lamenti sul Mondiale che guarderanno da casa, di quanto faccia male assistervi da esclusi e via dicendo. Insomma, la parte dei protagonisti mancati che soffrono va bene fino ad un certo punto, poi basta”.