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    Schuurs: 'Il Torino non è come gli altri club. Il 4 maggio è speciale'

    Schuurs: 'Il Torino non è come gli altri club. Il 4 maggio è speciale'

    Perr Schuurs è stato protagonista di Champions of Made in Italy, il format della Lega Serie A nel quale i calciatori delle varie squadre si raccontano e parlano della città in cui giocano. Nel caso di Schuurs, ovviamente, Torino: "Quando avevo tre anni e ho iniziato a giocare a calcio, due anni dopo mi ha chiamato il Fortuna Sittard. All'epoca ero molto piccolo e preferito restare a giocare con i miei amici nella mi squadra. Mi piaceva giocare per strada e avere la palla tra i piedi. Per il calcio vita, ho sempre desiderato diventare un calciatore professionista ma sapevo che sarebbe stato difficile: ho realizzato un sogno".

    Sul Torino ha raccontato: "Il Torino non è club come gli altri, è speciale con tifosi speciali che si divertono a guardare la squadra. Sanno tutti di noi giocatori, degli avversari, delle partite. Sono davvero molto vicini alla squadra. Questa per me è una delle cose più importanti che cerco in una squadra. Indossare la maglia granata ti rende orgoglioso, so cosa dignifica questa maglia per i tifosi, far parte di questa società è incredibile".  

    Sul suo ambientamento: "I miei primi giorni a Torino sono stati difficili per la lingua ma appena arrivato ho capito che volevo che fosse la mia città. La principale differenza con l'Olanda è il meteo e le persone che sono accoglienti, rispettose, vogliono il meglio per me"

    Sulla storia del Torino: "Prima di firmare conoscevo già la storia del Torino, conoscevo la storia, il perché viene chiamato Toro. Quando sono arrivato il direttore, Vagnati, mi ha parlato del Grande Torino e di cosa significa per i tifosi. Il primo giorno, appena arrivato, ho visitato lo stadio e il Filadelfia. Il momento più toccante della mia carriera è stato il 4 maggio, quando con la squadra siamo andati a Superga. C'erano anche tutti i tifosi ed è stato un momento speciale che ha unito tifosi e società"

    Sulla scorsa stagione e sul futuro: "La scorsa stagione abbiamo fatto un buon percorso in campionato, abbiamo finito piuttosto in alto in classifica e i tifosi erano contento. Ma sento sempre il sostegno dei tifosi, sono sempre molto vicini a noi, anche quando è capitato di disputare delle brutte partite e non eravamo al meglio, anche quando abbiamo perso punti in gare che si aspettavano che vincessimo. Penso che questo sia davvero importante. Non si può sempre vincere ma è importante restare uniti come una grande famiglia. Dopo un anno che gioco qua mi sento parte di una famiglia. Anche quando avrò smesso di giocare penso che tornerò a Torino perché qui mi sento a casa".

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