Calciomercato.com

  • Sassuolomania: Raspa si era ‘fermato’, giusto venderlo così

    Sassuolomania: Raspa si era ‘fermato’, giusto venderlo così

    • Luca Bedogni
    Dopo la vagonata di soldi per Scamacca, vendere bene anche Raspadori era un’occasione da non lasciarsi scappare. Fra l’altro il giocatore voleva Napoli, quindi poche balle di emozioni e molta ciccia. È ufficiale da ieri sera, dopo il tweet di De Laurentiis; Raspa ora è un giocatore del Napoli a tutti gli effetti e andrà già in panchina contro il Monza. La formula: prestito oneroso con obbligo di riscatto. Il che significa 5 milioni subito con riscatto obbligatorio fissato a 25, più altri 5 di bonus. È un bel vendere, sì. 

    Dico la mia: Raspadori, con Dionisi, non aveva altri margini di crescita. Sassuolo non era più un paese per Raspa. Primo indizio, il cambio di sistema. Sappiamo che è dal ritiro di Vipiteno-Racines che il tecnico neroverde stava puntando sul 4-3-3. C’è stato un ribaltamento delle gerarchie fra i moduli base di questo ciclo, ossia il 4-2-3-1 e il 4-3-3. Fino all’anno scorso si variava ogni tanto col secondo, da quest’anno è il contrario, la base di partenza è il 4-3-3, un impianto di gioco che in teoria non escluderebbe a priori Raspadori (vedi l’Italia di Mancini), ma che in realtà lo esclude di fatto se in panchina siede un allenatore come Dionisi. Perché il mister del Sassuolo non lo vede tanto come prima punta, è troppo poco centravanti per lui. Di conseguenza sarebbe finito spesso a fare l’esterno, sacrificato come l’anno scorso. Cosa che, oltre a non convincere in generale, piaceva poco al diretto interessato. E giustamente. Ma poi, scusate, e al rientro di Traorè?

    Sostengo pure che, se anche il Sassuolo lo avesse tenuto, e Dionisi si fosse poi ricreduto, al punto da tornare al 4-2-3-1, Raspadori non avrebbe comunque fatto molto di più di quello che già gli abbiamo visto fare al Mapei Stadium. Non perché non abbia ancora in assoluto margini di crescita, anzi sono curioso di vederlo all’opera con Spalletti. È che qui si era fermato. Non è stato un anno così buono quello che ha fatto con Dionisi. Sì, ha segnato qualche gollettino in più (10 anziché 6) e così per gli assist (6 anziché 3). Ma era anche raddoppiato il minutaggio in conseguenza di una scelta precisa a monte da parte della società. Ricordate la fine di Caputo, sacrificato per valorizzare Raspa e Scamacca all’inizio dello scorso campionato? Ebbene, in proporzione, chi di questi due giovani ha mantenuto maggiormente le aspettative, o meglio, ha mostrato un trend di crescita maggiore, be’ questo è stato senza ombra di dubbio Scamacca, non Raspadori. Quindi giusto che le strade si dividano in questo preciso momento. Per il bene suo e delle casse del Sassuolo. 

    Altre Notizie