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    Sassuolomania: perché si dice un gran bene di Mulattieri

    Sassuolomania: perché si dice un gran bene di Mulattieri

    • Luca Bedogni
    A un anno di distanza dall’acquisto monstre di Pinamonti (20 milioni), il Sassuolo ritrova la propria identità con il colpo Mulattieri, il giovane centravanti classe 2000 comprato dall’Inter a una cifra molto più ragionevole (per usare un eufemismo), ovvero 6/7 milioni circa. Operazione che Carnevali ci ha tenuto molto a separare da quella di Frattesi, per quanto la cosa possa risultare strana, un cavillo formale di un’intesa che va oltre, con l’Inter che probabilmente doveva farsi perdonare qualcosa...

    Ebbene Samuele Mulattieri. Nella storia dei centravanti neroverdi non sappiamo ancora quale posto occuperà, di certo il suo curriculum è molto interessante. Arriva da una promozione in A col Frosinone di Grosso, squadra di cui è stato il centravanti titolare con 12 gol realizzati e 4 assist, pur avendo saltato le ultime 6 giornate di campionato per un problema muscolare. L’anno prima, nel Crotone, era partito fortissimo segnando 6 gol nelle prime 8 giornate, poi la pistola si era inceppata nelle 8 gare successive, forse anche per la caduta a picco della squadra e per la conseguente instabilità della panchina (da Modesto a Marino, fino al reintegro di Modesto stesso), fatto sta che Samuele nel girone di ritorno aveva perso la titolarità, quindi minutaggio utile per dare continuità alle prestazioni, per tacere infine dell’infortunio alla spalla di cui ha sofferto, che ne ha ulteriormente limitato l’impiego nel finale di stagione (out le ultime 8 giornate). È dunque abbastanza spiegabile il mistero di quei ‘soli’ 6 gol, consumati tutti in una vampata, quasi per inerzia visto il rendimento assurdo dell’anno precedente.  

    Mulattieri infatti arrivava a Crotone dopo una stagione ancora più promettente di quella appena conclusa a Frosinone. Un’esperienza all’estero, come Scamacca, in Olanda. Ma il parallelo tra i due finisce qui, perché mentre l’ex bomber neroverde non ebbe modo di mettersi in mostra nella seconda serie olandese (era ancora diciassettenne…), il Mulattieri ventenne (oggi ne ha 22) si è imposto con la bellezza di 18 reti nel Volendam allenato da Wim Jonk, giunto sesto in classifica ed eliminato solamente dal PSV agli ottavi di Coppa d’Olanda. 

    Il doppio, triplo wow nasce dal fatto che Wim Jonk non è un ex giocatore qualsiasi che ha iniziato ad allenare. Si tratta di una figura centrale nella storia recente dell’Ajax. Maestro di tecnica ma non solo, nel 2010 ha progettato assieme a Cruijff la riforma del settore giovanile dei lancieri, per poi lasciare tutto nel 2015, sempre insieme a Johan, in seguito a divergenze con la dirigenza. Così dal 2016 insegna al Johan Cruijff Institute di Amsterdam e nel 2019 inizia ad allenare la prima squadra del Volendam, l’anno in cui Mulattieri segna 15 reti con la Primavera dell’Inter, il suo personale trampolino di lancio verso “gli altri arancioni” d’Olanda. Ed è chiaro che, alla fine, un’esperienza all’estero del genere ti forma, migliora la tua comprensione del gioco. Arricchisce un bagaglio già pieno di solidi principi italiani. Se si vanno a riprendere i 18 gol di quell’anno, si vede un giocatore molto dinamico, che sa isolarsi o dialogare coi compagni, essenziale ma abile tecnicamente, pulito nelle giocate e caparbio, umile. Scuola Cruijff, insomma, un profilo ideale per il Sassuolo.

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