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Sassuolomania: Marino e Gasp, gli acchiappafantasmi
Ma fatemi il piacere! Per raggiungere quel pallone, Berardi arriva alla massima velocità, non ha senso sostenere che il Var ingigantisca la portata dell’impatto. Il fallo è grave sia dal vivo che al replay, è cambiata solo l’interpretazione dell’arbitro. Vi dirò di più, semmai il Var potrebbe regalare a Maehle un’attenuante, ovvero il fatto chiaro di aver toccato anche il pallone. Attenuante, però, che sarà stata presa in considerazione senz’altro durante l’on field review. Non è possibile immaginare che Marcenaro non se ne sia accorto. Dunque questo tocco del pallone evidentemente non basta per giustificare o relativizzare la pericolosità dell’intervento di Maehle, l’effetto concreto e potenziale di quel piede a martello all’altezza del polpaccio di Berardi. Qui vige un criterio semplice: si è messa in pericolo l’incolumità dell’avversario con un contrasto incauto. Poteva rompergli tibia e perone. Dunque se Maehle per arrivare primo sul pallone, espone Berardi a questo pericolo solare, allora è giusto il rosso, checché ne dica il d.g. Marino, secondo il quale il terzino del Gasp non andava neanche ammonito! Era già discutibile il giallo, per lui. Ma cosa aspettarsi da uno che evoca fantasmi?
La verità è che bisogna anche imparare a perdere, e questo vale per Marino come per Gasp, che ha fatto il fenomeno e non si è presentato ai microfoni per non dover ammettere i meriti del Sassuolo (a mio avviso la miglior partita della stagione dei neroverdi, ancora meglio della manita al Milan). Ammettiamo anche che la scelta finale del cartellino sia discutibile, ci si comporta così su un episodio che si può interpretare o da arancione o da rosso? No, questi qui sono solo dei pianti da acchiappafantasmi. E se nessuno lo dice chiaro e tondo, be’, allora ci pensa Sassuolomania.