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    Sassuolomania: il ritorno scoppiettante di Traorè può aprire un caso. Che si fa?

    Sassuolomania: il ritorno scoppiettante di Traorè può aprire un caso. Che si fa?

    • Luca Bedogni
    Mettiamo in ordine tre episodi di Sassuolo-Verona (2-1) che hanno coinvolto Traorè.

    Partiamo dal suo ingresso in campo al minuto 61. Questa era la sua seconda presenza dopo l’apparizione al Gewiss Stadium. Stava già bene a Bergamo, si vedeva dal tocco e dalla gamba. Ma titolare a sinistra contro l’Hellas è partito giustamente Laurienté, che è andato alla grande anche stavolta (con gol). Traorè si è accomodato in panchina ma pronto a entrare. Forse non ha ancora i 90 minuti. Quando è sceso in campo, tuttavia, e si è diretto verso la fascia ‘sua’ fornendo indicazioni al compagno di reparto, dagli spalti si è notato il gesto scocciato di Laurienté, costretto ad abbandonare la altrettanto ‘sua’ fascia per passare a destra. A nessuno dei due evidentemente piace giocare di là, dalla parte di Berardi. Anche perché chi molla l’osso, poi rischia di sedersi in panchina al ritorno del capitano numero 10. Di chi sarà dunque il posto a sinistra nel tridente di Dionisi? Il Traorè impattante di ieri non credo abbia voglia di starsene a guardare, né tanto meno di diventare il vice di qualcuno. Non sto dicendo che è più forte l’ivoriano del francese, sto solo sottolineando per la seconda volta un problema che si sta gradualmente slatentizzando. Brutta parola. Che rischia di generare tensioni, insomma. Non a caso Laurienté, sparito dal gioco, è stato sostituito poco dopo. Forse Dionisi non aveva gradito la reazione.

    E poi c’è stata la sceneggiata di Ayhan e Traorè per quella punizione. Voleva segnare, Traorè, si sente in discussione. Frizioni normali in un gruppo, tensioni che si possono anche convertire in energia positiva, ma che vanno segnalate e gestite per tempo. Altrimenti si corre il rischio di non trovare mai l’ amalgama. Potrebbero nascere stolte rivalità. Non c’è un modo per farli giocare assieme, quei due, senza scontentarli? Intendo Laurienté e Traorè. Perché se il primo è stato preso per rimediare alla lunga assenza del secondo, be’, ora il secondo è tornato e rivuole il posto.

    Junior ci ha già fatto vincere, del resto, con quella giocata su Hien e l’assist per Frattesi. Eccolo qui il terzo momento critico della vicenda. Traorè non è solo pretese, è questa qualità ingombrante. Proprio come è diventata diversamente bella e ingombrante la qualità dI Laurienté, che sarebbe altrettanto un peccato castigare. L’ipotesi staffetta per salvaguardare il sistema di gioco può essere efficace per il Sassuolo, ma la devono accettare tutti e due, cosa difficile. Il turnover? Dionisi non è De Zerbi, ci crede meno. Un cambio di modulo? Insomma vedremo come gestirà la faccenda il mister, speriamo nel migliore dei modi. Qui vorremmo poterli continuare ad apprezzare entrambi per le loro caratteristiche uniche e perché no, forse persino complementari.   








     

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