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    Sassuolomania: il gigante Racic è meglio di Harroui. La rosa neroverde non è mai stata così ampia

    Sassuolomania: il gigante Racic è meglio di Harroui. La rosa neroverde non è mai stata così ampia

    • Luca Bedogni
    Un pari al Via del Mare non è un risultato da buttare. Anzi. Il Lecce è stato la sorpresa di questo avvio di stagione e anche ieri sera contro i neroverdi ha dimostrato di essere ben organizzato. L’uno a uno tutto sommato è giusto, le squadre si sono affrontate a viso aperto, senza troppe cautele o timori. Un calcio che ci piace. L’intensità e l’aggressività un po’ sporca dei giallorossi ha sorpreso sulle prime gli uomini di Dionisi, che però dopo poco hanno saputo ristabilire subito l’equilibrio. Il Lecce non è male ma è più forte il Sassuolo, anche su un campo di patate del genere. Nondimeno è stato giusto il pareggio, visto che le occasioni non sono mancate da entrambe le parti (11 per i padroni di casa, 13 per gli ospiti). 

    Fatta eccezione per i gol regalati e mangiati, la prestazione è stata buona. L’ho preferita a Sassuolo-Monza, ancora una volta togliendo dal giudizio quell’altro gol regalato. Questa di Lecce è una bella risposta della rosa del Sassuolo, chiamata in causa da una doppia necessità: sostituire lo strappato Henrique e proprio all’ultimo anche l’intoccabile Toljan. E così abbiamo visto Pedersen nel suo ruolo di terzino destro e dal primo minuto anche il gigante Uros Racic. Il primo se l’è cavata come al solito. Oddio, non che si sia notata troppo la differenza tra fascia destra e fascia sinistra: più o meno è stato il Pedersen che avevamo già visto. Chi invece mi è piaciuto è stato l’ex centrocampista di Braga e Valencia. 

    Dopo i primi minuti di ambientamento, Racic ha iniziato a fare qualche colpo di testa da gigante qual è (198 cm), poi piano piano ha preso confidenza anche col gioco palla a terra, fino ad arrivare prima a sfiorare il gol, poi a procurarsi il rigore andando a saltare su corner. Berardi realizza dal dischetto all’ombra di Racic, potremmo dire. Non solo. Il centrocampista serbo si è distinto nelle due fasi, e sorprendentemente soprattutto in quella offensiva, tornando a calciare in porta diverse volte anche nella ripresa (6 in tutto). Ha giocato 50 palloni con l’88% di precisione nei passaggi, e per non farsi mancare nulla, ha effettuato 6 recuperi. Insieme a Boloca, che ne ha recuperati 10, ha garantito in effetti un certo filtro. Tema prezioso, questo, specialmente per una squadra tecnica e leggera come il Sassuolo. Racic non ha soltanto dimostrato di poterci stare in caso di necessità, è che può tornare utile come alternativa ‘fisica’ (ma non solo) a Henrique o Boloca, lui come il riapparso Obiang, entrato in campo nei minuti finali, proprio al posto del serbo. Tra l’altro la presenza e il filtro di Racic hanno permesso anche al terzo nuovo acquisto debuttante da titolare della serata, ossia Castillejo, di svolazzare a piacimento sulla trequarti, senza troppi sensi di colpa. Come se la sola presenza di Racic avesse sgravato un poco lo spagnolo, assicurando maggior copertura alla difesa. Da ciò una conclusione in forma di domanda: e se la rosa del Sassuolo non fosse mai stata così ampia? Non ditemi che preferivate Harroui…

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