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    Sassuolomania: il Genk ha meritato

    Sassuolomania: il Genk ha meritato

    • Luca Bedogni
    Nel pomeriggio di ieri avevo pubblicato un'analisi tattica di alcune peculiarità del Genk. A differenza di quanto scrivevano altri giornali, che riproponevano quasi la stessa formazione che affrontò il Rapid Vienna (vale a dire con Heynen a centrocampo e Samatta in attacco), su Calciomercato si parlava dell'arrivo di Susic, il numero dieci bosniaco, e soprattutto della sua convivenza con Pozuelo.

    Riflettevamo sui problemi di equilibrio del Genk, dichiarati in conferenza stampa dall'allenatore, e riscontrabili nelle ultime partite di campionato. In particolare, sottoponevo ai lettori la sconfitta casalinga contro l'Anderlecht (0-2), immeritata, dove fondamentalmente era scesa in campo la stessa formazione che ha giocato ieri sera contro il Sassuolo, specie dalla mediana in su: Ndidi, Pozuelo, Susic, Buffel, Bailey, Karelis.

    E' stato un 4-2-3-1 o un 4-3-3? Il grande movimento espresso da Susic e Pozuelo tra centrocampo e difesa avversaria non mi consente di arrivare a una risposta schematica. Certo è che, insieme a un superlativo Ndidi (stratosferico nell'intercettare, sporcare e recuperare palloni), i due talentuosi centrocampisti del Genk hanno fatto la differenza. Pozuelo servendo 2 assist su 3 gol (per il primo e per il terzo) più numerosi passaggi chiave, Susic sfoderando un mancino velenoso dalla distanza, su cui Consigli non ha potuto far di meglio che respingere il pallone sulla corsa di Bailey (2-0).

     Ma sarebbe riduttivo sottolineare la loro pericolosità soltanto con questi numeri. Vi faccio un esempio: in occasione del terzo gol, quello segnato dal capitano Buffel chiudendo in area di piattone l'uno-due con Pozuelo, Susic fa una sovrapposizione determinante alle spalle dello stesso Buffel, che rischia di non essere percepita semplicemente perché il bosniaco viene ignorato dal compagno. Con quel movimento, però, Susic costringe Lirola ad abbassarsi verso la linea di fondo e a lasciare Buffel uno contro uno con Magnaneli: si va in una situazione di inferiorità numerica, poiché Pellegrini è in ritardo su Pozuelo, con palla agli avversari al limite dell'area. In quell'istante il  Genk stava attaccando l'area del Sassuolo con la bellezza di cinque giocatori (Buffel, Susic, Pozuelo, Karelis, Bailey), proprio come avevo preannunciato nell'articolo di ieri, sottolineando però anche il rovescio della medaglia, ossia lo sbilanciamento implicito a una mobilitazione d'attacco così considerevole e sconsiderata.

    Da un parte ha funzionato ottimamente il gioco di rottura di Ndidi, dall'altra il Sassuolo non è riuscito a far saltare il pressing molto alto del Genk, perdendo spesso il pallone là dove bastava essere un attimo più precisi per mettere in grossa difficoltà la retroguardia di Maes.

    L'unico da salvare nell'attacco neroverde è stato Politano, tra l'altro autore del gol. Ricci al momento è inconcludente, senza aculei: un gran darsi da fare per nulla. Male stavolta  anche Defrel, surclassato dallo strapotere fisico del 22enne Colley, che ne ha reso difficile il dialogo con i compagni di reparto (non riuscivano bene gli appoggi, le triangolazioni..). Inoltre Defrel è colpevole di non aver protetto bene la palla all'8', sul primo gol: non Colley, bensì Ndidi lo bracca e con le lunghe leve gli scalcia via il pallone che pioverà di nuovo in area, sui piedi di Pozuelo, perso di vista da Pellegrini. Lo spagnolo si inventerà poi un lob per Karelis, che con un tocchettino morbido manderà a vuoto Consigli.

    Un 3-1 alla fine un po' troppo severo, ma in definitiva giusto. Ah, mi stavo dimenticando del rigore non dato a Pellegrini sul 2-0.. Ci voleva la Var (Video Assistent Referees)? Con l'arbitro a un metro? Forse bisognava arrivare a Milan-Sassuolo di domenica con un caso recente per parte. (Insieme a Torino-Fiorentina, la partita di San Siro è stata scelta per la prima sperimentazione della Var in Serie A. Da ieri sera siamo tutti più interessati

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