Sassuolo, ecco i limiti tattici del Genk: ma non sottovalutare Pozuelo
Questo è un fotogramma/esempio a sostegno delle (non dette) preoccupazioni di Maes, il rumore di fondo delle sue speranze. Minuto 38° di Genk-Anderlecht. Palla recuperata da Susic nella propria metà campo, e via con la transizione spericolata, mentre Ndidi resta a sorvegliare la zona. Pozuelo naturalmente si comporta da trequartista, o al massimo da mezzala, non certo da centrale di centrocampo. Così facendo, se tutto fila liscio, va a rifinire creando superiorità numerica (come in effetti farà in questa azione), se invece il contropiede non va in porto, è fuori posizione. Ora capiamo anche (e non voglio scrivere pure io di quanto sia forte Bailey..) perché Di Francesco abbia detto che in attacco possono far male. Ma i problemi, come abbiamo visto e come vedremo con un’ ultima sequenza, nascono a centrocampo, e da qui si propagano alla difesa (che poi non brilla certo di luce propria, eh, intendiamoci). Vediamo con quale facilità la manovra dell’Anderlecht, quando usava un po’ la zucca, riusciva a far saltare la pressione del Genk, infilando la mediana.
Il terzino destro, Spajic, ha appena scaricato palla al centrale, visto che il suo lato è chiuso. Guardate dove si trovano Susic e Pozuelo: si sono invertiti. Il bosniaco, che era scalato sulla sinistra ripiegando da mezzala, ora sta risalendo e per il momento tiene ancora d’occhio Dendoncker. Mbodji decide di appoggiarsi al centrocampista che gli sta venendo incontro e che poi si allargherà in ampiezza tra centrale e terzino per aprirgli un ventaglio di linee di passaggio.
E qui Susic commette una vera ingenuità, continuando a stringere troppo verso il centro e alzandosi (guarda caso) proprio al livello di Pozuelo. Due trequartisti, ottimo, ma il buco che si crea alle spalle è immenso e favorisce Dendoncker in posizione di mezzala. Mbodji vede e provvede.
E’ chiaro che se al posto di Susic dovesse giocare un centrocampista più centrocampista come Heynen, allora Pozuelo sulla trequarti diventerebbe pericoloso soltanto per il Sassuolo, e non più anche per i suoi compagni. Inoltre il 4-2-3-1 rimarrebbe tale, un po’ più bloccato nei due registi, senza oscillare pericolosamente sul 4-3-3, come invece fa quando Susic e Pozuelo giocano insieme. In tutti i casi, i neroverdi dovranno essere bravi e pazienti in fase di costruzione, specialmente con Acerbi, Letschert e i due terzini. E’ tra la difesa e il centrocampo che il Genk lascia spesso delle voragini, in balia delle folate di pressing di alcuni suoi protagonisti (a volte lo stesso Ndidi, per inesperienza, si fa attrarre dalla conquista del pallone più del dovuto). Ed è lì che bisognerà pescare l’uomo libero. Cosa che il Sassuolo, di solito, sa fare molto bene.