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  • Sassuolo, ecco i limiti tattici del Genk: ma non sottovalutare Pozuelo

    Sassuolo, ecco i limiti tattici del Genk: ma non sottovalutare Pozuelo

    • Luca Bedogni
    Ci sono buone ragioni per analizzare il Genk a partire non dalla disfatta in campionato di questa domenica contro il Kortrijk (4-1), bensì dalla giornata precedente, quella in cui la squadra di Maes ha incontrato l’Anderlecht in casa, perdendo ugualmente (0-2). Se infatti è vero che la striscia negativa dura da tre giornate (più la sconfitta rimediata in Europa League contro il Rapid Vienna), è vero anche che il Genk contro i bianco-malva (secondi in classifica) aveva fatto la partita e non si meritava certo quei due schiaffoni nel finale. Quattro, se aggiungiamo ai gol le espulsioni di due giocatori abbastanza fondamentali come Pozuelo e Colley, che naturalmente hanno saltato la batosta di Kortrijk, ma che non mancheranno l’appuntamento di stasera. Specialmente il centrocampista spagnolo Pozuelo, così estroso e anarchico, è una fonte continua di pericolo. Per la squadra avversaria, ma talvolta anche per i suoi compagni (tende a lasciare grossi buchi, giocando quasi a tutto campo). Questo, soprattutto con l’arrivo del nazionale e talento bosniaco Susic, il quale, proprio come Pozuelo ama giocare da trequartista. Le scelte di Maes, nel tentativo di mantenere la spinta sulle fasce di Bailey (davvero prorompente) e Buffel (il capitano 35enne) senza tuttavia privarsi della tecnica dello spagnolo e del bosniaco, sono state queste:  4-2-3-1 molto spinto, con una mediana formata da Pozuelo e il 19enne nigeriano Ndidi (altro bel prospetto), e Susic (inserito al posto del regista Heynen, visto contro il Rapid) dietro l’unica punta (più Karelis che Samatta, almeno nell’ultimo periodo).  Nonostante l’ottimo lavoro oscuro di Ndidi, capace di sopperire alle lacune difensive del compagno di reparto, il centrocampo del Genk risulta spesso scoperto, molto sbilanciato in avanti. Ecco perché nella conferenza pre-partita di ieri Maes ha puntato l’accento su un concetto: “Se troviamo un equilibrio, i risultati arriveranno”. 

    Sassuolo, ecco i limiti tattici del Genk: ma non sottovalutare Pozuelo

    Questo è un fotogramma/esempio a sostegno delle (non dette) preoccupazioni di Maes, il rumore di fondo delle sue speranze. Minuto 38° di Genk-Anderlecht. Palla recuperata da Susic nella propria metà campo, e via con la transizione spericolata, mentre Ndidi resta a sorvegliare la zona. Pozuelo naturalmente si comporta da trequartista, o al massimo da mezzala, non certo da centrale di centrocampo. Così facendo, se tutto fila liscio, va a rifinire creando superiorità numerica (come in effetti farà in questa azione), se invece il contropiede non va in porto, è fuori posizione. Ora capiamo anche (e non voglio scrivere pure io di quanto sia forte Bailey..) perché Di Francesco abbia detto che in attacco possono far male. Ma i problemi, come abbiamo visto e come vedremo con un’ ultima sequenza, nascono a centrocampo, e da qui si propagano alla difesa (che poi non brilla certo di luce propria, eh, intendiamoci). Vediamo con quale facilità la manovra dell’Anderlecht, quando usava un po’ la zucca, riusciva a far saltare la pressione del Genk, infilando la mediana. 

    Sassuolo, ecco i limiti tattici del Genk: ma non sottovalutare Pozuelo

    Il terzino destro, Spajic, ha appena scaricato palla al centrale, visto che il suo lato è chiuso. Guardate dove si trovano Susic e Pozuelo: si sono invertiti. Il bosniaco, che era scalato sulla sinistra ripiegando da mezzala, ora sta risalendo e per il momento tiene ancora d’occhio Dendoncker. Mbodji decide di appoggiarsi al centrocampista che gli sta venendo incontro e che poi si allargherà in ampiezza tra centrale e terzino per aprirgli un ventaglio di linee di passaggio. 

    Sassuolo, ecco i limiti tattici del Genk: ma non sottovalutare Pozuelo

    E qui Susic commette una vera ingenuità, continuando a stringere troppo verso il centro e alzandosi (guarda caso) proprio al livello di Pozuelo. Due trequartisti, ottimo, ma il buco che si crea alle spalle è immenso e favorisce Dendoncker in posizione di mezzala. Mbodji vede e provvede.

    Sassuolo, ecco i limiti tattici del Genk: ma non sottovalutare Pozuelo

    E’ chiaro che se al posto di Susic dovesse giocare un centrocampista più centrocampista come Heynen, allora Pozuelo sulla trequarti diventerebbe pericoloso soltanto per il Sassuolo, e non più anche per i suoi compagni. Inoltre il 4-2-3-1 rimarrebbe tale, un po’ più bloccato nei due registi, senza oscillare pericolosamente sul 4-3-3, come invece fa quando Susic e Pozuelo giocano insieme. In tutti i casi, i neroverdi dovranno essere bravi e pazienti in fase di costruzione, specialmente con Acerbi, Letschert e i due terzini. E’ tra la difesa e il centrocampo che il Genk lascia spesso delle voragini, in balia delle folate di pressing di alcuni suoi protagonisti (a volte lo stesso Ndidi, per inesperienza, si fa attrarre dalla conquista del pallone più del dovuto). Ed è lì che bisognerà pescare l’uomo libero. Cosa che il Sassuolo, di solito, sa fare molto bene. 

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