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Sassuolomania: De Zerbi e D’Aversa, i duellanti d’Emilia
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, stimo molto il calcio di D’Aversa. Lo dico stando dalla parte opposta ideologicamente parlando, ossia partendo da una spiccata predilezione per il gioco di De Zerbi. Come ciò sia possibile è semplice da spiegare: D’Aversa, col suo antagonismo tattico, pone sempre al tecnico neroverde un problema preciso da risolvere: l’illusione del dominio. D’Aversa stimola la creatività di De Zerbi (ottimo stavolta l’attacco alla profondità corta dei neroverdi, notevoli inizialmente i tagli a sorpresa di Kyriakopoulos ecc..) ma nel frattempo minaccia sempre di beffarlo. E la sua è una minaccia che De Zerbi conosce molto bene, che rispetta e teme il giusto. La loro sfida è quella fra due forze opposte e complementari, ed è proprio questo a renderla sempre così interessante e imprevedibile.
La gara di ieri ne è un esempio: mentre era in essere, a osservarla bene ti lasciava una sensazione di grande indecifrabilità. Cornelius, Gervinho, Kucka... pericolosissimi! Eppure la partita la stava facendo -e bene!- il Sassuolo. A fine gara, contando il numero dei tiri, leggendo alla voce occasioni e a quella del possesso, non avresti certo immaginato questa percezione del pericolo che il Parma inoculava sottilmente negli avversari e nei loro tifosi. L’equilibrio in campo era a un livello profondo del gioco, non appariva chiaramente, ed è proprio questa tensione tellurica che rende affascinanti le sfide tra De Zerbi e D’Aversa. Anche loro, se ci pensate, potremmo definirli, rubando il titolo a un libro di Condò, Duellanti.