Sassuolomania: chi segna? Le difficoltà di Raspadori e delle altre punte. Ma Handa era da rosso...
Anche la partita con l’Inter, persa dal Sassuolo (1-2) e condizionata pesantemente dalla mancata espulsione di Handanovic proprio su Defrel, ha certificato l’esistenza di un problema: le punte non stanno segnando. Il che significa tra le altre cose non saper chiudere le gare ed esporsi a fragorosi ribaltoni.
Partiamo da Defrel. Tra Bergamo e Sassuolo-Inter si è mangiato ben 4 gol clamorosi, 2 per partita. Fra questi conto ovviamente anche l’episodio tanto discusso. Quando lanciato in porta da uno svirgolone di De Vrij, il francese non è riuscito a superare Handanovic. Il furbissimo Handanovic. Stendiamo un velo pietoso sul VAR Nasca e Pairetto, che pavido pavido ha fischiato l’intervallo anziché estrarre il rosso sacrosanto. Ma Defrel? Era la scelta giusta dribblare in quel modo il portiere nerazzurro? È stata certamente la più prevedibile, dato che Handanovic, con navigata malizia, ha prima intuito e poi ostacolato saggiamente il cambio di direzione di Gregoire, che di fatto ha sprecato l’ennesima occasione. Dionisi aveva azzeccato questa mossa (come a Bergamo), e Defrel lo preferiamo certo da prima punta (o seconda) piuttosto che da esterno, ma anche nella primissima occasione di Sassuolo-Inter Defrel è scivolato, mancando un appuntamento chiaro col gol. Sta girando così forse.
Per quel che riguarda Raspadori e Scamacca, in due hanno segnato una sola rete in 7 partite. Giacomino nella prima di campionato col Verona. Poi più niente, il silenzio degli innocenti. Ah, il bel gol annullato all’Olimpico a Scamacca lo citiamo solo per tirarci su di morale. Ma sono due storie diverse, che convergono e producono lo stesso effetto.
Quella di Raspadori ha tutta l’aria di essere un’ allarmante involuzione, che però non dipende totalmente da lui. Forse deve ancora abituarsi al gioco di Dionisi. Lo dico anche per esorcizzare un timore: e se non fosse adatto allo stile di Dionisi? Al momento è solo un dubbio, o meglio, una preoccupazione appunto. Ci teniamo moltissimo a Giacomo, e vediamo sempre il suo impegno, anche quando gira a vuoto come in queste ultime apparizioni.
Scamacca invece bisognerebbe avere il coraggio di farlo partire qualche volta dall’inizio, nelle rotazioni. Confinarlo sempre all’ultimo quarto d’ora (se va bene), rischia di essere controproducente. Il risultato al momento, partita dell’Olimpico a parte, è un non capirsi. A Gianluca serve sentire fiducia. Più fiducia. Non possiamo andare avanti soltanto coi gol di Berardi.