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    Sassuolo, Dionisi: 'Juve e Inter ci lasciano consapevolezza. Con il Monza prova di maturità'

    Sassuolo, Dionisi: 'Juve e Inter ci lasciano consapevolezza. Con il Monza prova di maturità'

    Alessio Dionisi, allenatore del Sassuolo, presenta in conferenza stampa la sfida con il Monza: "Prova di maturità? Mi sembrano le parole più sagge, la cosa difficile è trasmetterlo alla squadra, è anche stimolante da un certo punto di vista. È una cosa che poche volte siamo riusciti a dimostrare in campo ed è una piccola prova di maturità che non vorrà dire in base a domani che riusciremo o non riusciremo a superarla, ma dimostreremo eventualmente che siamo cresciuti".

    LE IMPRESE CON JUVE E INTER - "Cosa lasciano? Spero consapevolezza. C'erano tanti punti interrogativi e queste due prestazioni devono aver dato più consapevolezza, non hanno messo i punti ma le virgole. Ora sta a noi cosa vogliamo fare. Sappiamo che qualcuno ci rispetterà di più ma deve essere un motivo di stimolo. Ambizione e umiltà devono andare di pari passo ed è quello che sono ed è quello che vorrei nella squadra che alleno. Ora serve dimostrarlo in campo".

    DOMANI TUTTI ASPETTANO IL SASSUOLO: CAMBIA QUALCOSA? - "Non so se tutti aspettano il Sassuolo, ma queste prestazioni devono dare certezze. Al tempo stesso siamo sempre alla ricerca di certezze e consapevolezze, poi se qualcuno ha notato di più la squadra ci fa piacere e dobbiamo tramutarlo in un vantaggio in campo perché abbiamo margine di crescita. Non abbiamo già completato il percorso e la volontà è quella di mettere in campo domani questa crescita".

    PAURA DI UN CALO DI TENSIONE? - "Il Monza viene da un ottimo campionato e ha dato continuità. Noi abbiamo cambiato decisamente di più, tra sistema di gioco ed interpreti, loro hanno messo esperienza con Gagliardini in mezzo al campo ad esempio. Viene da un campionato migliore del nostro, ripetersi è più difficile, come lo sarà per noi dopo due prestazioni così e spesso succede così perché le squadre del livello come il nostro vengono un po' inebriate da tutto questo e noi dovremo invertire questa tendenza e domani avremo una prova d'esame in questo mini ciclo. L'ostacolo è da rispettare, non dico temere ma da rispettare, e al tempo stesso abbiamo le qualità per metterli in difficoltà e per fare risultato".

    AZZECCATI GLI ATTACCANTI - "Ora la parola azzeccato credo non sia giusta perché si va per tentativi, allenamenti e caratteristiche perché la differenza la fanno i giocatori. Si può lavorare sui giocatori e sulle caratteristiche ma difficilmente un giocatore fisico diventerà un giocatore rapido, ma quello che fa la differenza è la volontà. Tu hai fatto tre nomi ma non sono gli unici che stanno mettendo grande disponibilità e applicazione e se arriva dai giocatori offensivi questo fa tanta differenza".

    IL RITORNO DEL PAPU GOMEZ IN ITALIA - "Se tornano giocatori bravi in Italia mi fa piacere, che sia tornato al Monza prima di giocare contro di noi no, ma più giocatori bravi ci sono in Italia meglio è".

    CASTILLEJO E PEDERSEN ADATTATI - "Ho già parlato di Castillejo. Avevo parlato con lui di questa collocazione e credo sia nel suo futuro. È nato come esterno ma per caratteristiche, scelte, adattabilità, quello per me è il suo futuro. È normale che deve aumentare la condizione. Pedersen quando è entrato ha fatto bene. Abbiamo un solo terzino mancino e quando giocherà Vina è di ruolo e di piede ma non dobbiamo precluderci la possibilità di giocare con un destro a sinistra, come è successo con l'Inter".

    INFORTUNATI - "A parte Viti tutti a disposizione. Purtroppo non è disponibile, gli altri lo sono".

    FERRARI DALLA PANCHINA - "Ha vissuto un'estate particolare rispetto agli ultimi anni. Non posso nascondere che sembrava ormai in uscita, ma l'ultima prestazione con l'Inter dimostra che è un giocatore importante per noi. Si è fatto sempre trovare pronto anche l'anno scorso quando non ha iniziato negli undici, tornerà a giocare negli undici perché è un giocatore importante per questa squadra, per lo spessore e per le qualità che ha. Ha portato tranquillità e letture di gioco dentro una partita non semplice come quella contro l'Inter e questo è un segnale importante in una squadra mediamente giovane. Sono molto contento e non avevo dubbi sull'approccio di Gian Marco, sicuramente è di buon auspicio".

    DAL SECONDO TEMPO DI FROSINONE A QUELLO DI SAN SIRO CON L'INTER - "La testa fa tanta differenza, basta guardare le altre partite, gli altri sport. Ad alto livello non dico che l'equilibrio regna sovrano ma la testa fa tanta differenza. L'approccio mentale a Frosinone è stato diverso da quella di San Siro, perché poi difficilmente rientri a star dentro una difficoltà se l'approccio è fondamentale, perché dentro una gara ci sono tante variabili, episodi, VAR, una qualità di un singolo che sposta e tu se entri in campo con la testa giusta stai dentro le dinamiche e accetti le situazioni".

    BOLOCA E VINA UNICI TITOLARI DEI NUOVI - "A qualcuno esperienza però non è semplice. Abbiamo cambiato sistema di gioco e qualcuno sta giocando di più in un ruolo diverso e abbiamo cambiato un po' di più che due giocatori. A qualcuno serve esperienza, a qualcuno tempo, per entrare in squadra".

    L'ADATTAMENTO DI PEDERSEN - "Pronto per fare il titolare? Sì, può essere pronto, ma lo era già. Lui è arrivato in una condizione ottimale, a differenza di altri che sono arrivati e sapevano di uscire, se arrivi a fine mercato giochi di meno. Le sue caratteristiche lo facilitano, le sue qualità lo aiutano, e al tempo stesso lingua e idea di gioco diversa perché è simile ma non è uguale, però ad oggi è pronto".

    CAMBI IN MEZZO - "Non è detto che giochino loro due perché delle rotazioni vanno fatte, veniamo da due partite importanti e potrebbe essere un errore paradossalmente confermare la formazione se non hanno le giuste motivazioni. Mi fido molto di questa squadra e ho detto già in tempi non sospetti che abbiamo cambiato per avere un atteggiamento migliore e siamo sulla buona strada. Per i duelli in mezzo al campo, se giochiamo per duelli facciamo fatica, perché abbiamo caratteristiche diverse e noi la dobbiamo giocare di reparto, anche in altre zone. Dobbiamo essere bravi perché se giochiamo di reparto i duelli li vinciamo ma dobbiamo mettere i nostri giocatori bravi nei duelli di poter determinare attraverso il gioco corale. Il gioco passa dal centrocampo, come per tutte le squadre, chi non sta giocando si sta preparando bene, ovvio che quando fai prestazioni così la continuità paga, fino a un certo punto e le partite di ieri ad esempio sono state decise nei seocndi tempi, è importante chi gioca perché l'atteggiamento iniziale fa la differenza ma chi finisce la partita".

    REBUS PORTA - "Ho tre portieri solidi, perché c'è anche Pegolo e avere tre portieri di esperienza è importante. Siamo ben messi, siamo molto competitivi, c'è competizione e ovvio che non mi fa decidere un allenamento ma una serie di allenamenti, di situazioni. Alessio e Andrea hanno fatto bene, c'è una gerarchia iniziale, le gerarchie sono fatte anche per essere cambiate ma ci sono delle gerarchie".

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