Sarri vs Mourinho brutto scontro dialettico verso un derby spartiacque. Il pari consacrerebbe la mediocrità
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Giancarlo Padovan
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La tracotanza del portoghese è stata punita con la nemesi della sconfitta con lo Slavia che, tra l’altro, rimescola totalmente il discorso qualificazione, mentre Sarri, avendo esternato dopo il successo sul Feyenoord, sapeva che nessuno lo avrebbe dileggiato.
Roma prepara la straccittadina coltivando con cura l’opposizione dialettica all’avversario. Speriamo che, poi, in campo si assista ad una partita altrettanto vivace, prospettiva per nulla certa, visto l’andamento delle due squadre in campionato.
Chi ha deluso di più fino a questo momento? La Roma, pur essendo avanti di un punto rispetto alla Lazio, è più incline a cadute fragorose (Genova su tutte) e a repentine risalite quando tutto, ma proprio tutto, sembra perduto (la rimonta sul Lecce). Mourinho è sempre più in difficoltà, specie con le grandi, e ormai del tutto divisivo. A Sarri, invece, in forza di un gioco che, prima di quest’anno, c’è stato quasi sempre, sia la critica che la tifoseria sono più disponibili a riconoscere attenuanti (la partenza di Milinkovic Savic, gli infortuni di Ciro Immobile).
Il derby, come quasi sempre, è uno spartiacque. E non solo perché chi lo vince ha il bonus di vivere tranquillo fino al successivo, ma perché, assai probabilmente, il rilancio passa da qui. Solo il pareggio consoliderebbe la mediocrità.
