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    Sarri vince alla Allegri: Immobile nella storia della Lazio, pronta per il derby

    Sarri vince alla Allegri: Immobile nella storia della Lazio, pronta per il derby

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Bentornato a Immobile che torna titolare e bentornata alla Lazio che grazie al duecentesimo gol in maglia biancoceleste del suo capitano torna a vincere in Champions contro il Feyenoord e lo scavalca al secondo posto nel girone, nella scia dell'Atletico Madrid. A questo punto, così, la squadra di Sarri ha il destino nei piedi e nella testa dei propri giocatori, perché nelle prossime due partite, in casa contro il Celtic e in trasferta contro gli spagnoli dell'ex Simeone, ha la possibilità di ottenere la qualificazione agli ottavi. E se Immobile e compagni ce la faranno, proprio questa rimarrà la gara della svolta, giocata e vinta con lo stesso punteggio e la stessa sofferenza con cui la Juventus ha superato la Fiorentina domenica sera. A livello di gioco e di intensità, infatti, il Feyenoord si è dimostrato superiore, specialmente nella ripresa, ma a scanso di equivoci la Lazio non ha rubato nulla, perché ha avuto il merito di segnare al primo e unico tiro in porta e poi quello di sapersi difendere rischiando il minimo indispensabile. 

    AVVIO LENTO - La Lazio, che partiva dal terzo posto, doveva vincere per coltivare speranze di qualificazione, ma i suoi tifosi sono sembrati più interessati al derby di domenica, perché l'Olimpico è semivuoto. Non basta, però, questa cornice non adeguata a una partita di Champions League per giustificare l'avvio lento della squadra di Sarri. Troppi passaggi laterali, per non parlare di quelli indietro al portiere, senza la minima profondità, perché gli esterni Lazzari e Hysaj rimangono sulla linea dei due centrali difensivi Patric e Romagnoli, mentre Kamada e Luis Alberto si limitano a mantenere la posizione attorno a Vecino. Inutile, quindi, ripresentare il tridente Felipe Anderson-Immobile-Zaccagni, perché nessuno di loro riesce mai ad avere un pallone giocabile dai compagni. 

    LAMPO IMMOBILE - Il Feyenoord che a Rotterdam aveva preso in giro la Lazio, come ha ammesso Sarri alla vigilia, battendola 3-1, sembra adeguarsi al ritmo lento dei padroni di casa, contribuendo all'iniziale sagra degli errori. Improvvisamente, però, subito dopo una mezz'ora di nulla, Gimenez sfiora il gol con un gran sinistro, deviato in angolo da un ottimo intervento di Provedel. E' l'occasione che sveglia la Lazio, perché all'inizio dei 4' di recupero al primo tiro in porta trova il gol. Merito di Felipe Anderson che libera Immobile sulla destra e merito ancora più grande del capitano, che da posizione angolata infila il pallone non facile dell'1-0, inimmaginabile fino a pochi secondi prima. 

    QUANTI RISCHI - Colpito, ma non ancora affondato, il Feyenoord incomincia la ripresa con la rabbia di chi si sente beffato, oltre che scavalcato in classifica. Zerrouki al centro è il regista che smarca in continuazione i due velocissimi esterni Stengs e Paixao, bravi ad accentrarsi per alternarsi a Gimenez nelle conclusioni, mai precise però. Sarri capisce che la Lazio sta rischiando troppo e nel giro del primo quarto d'ora effettua tre cambi. Prima toglie lo spento Kamada, rilevato da Guendouzi, poi risparmia Immobile e Zaccagni a corto di condizione e al fianco dell'unico confermato del tridente, Felipe Anderson, rilancia Castellanos al centro e Pedro a sinistra. Come non detto, però, perché il Feyenoord continua a schiacciare la Lazio nella propria metà campo, avvicinandosi sempre più pericolosamente a Provedel. E allora ecco gli ultimi due cambi di Sarri, con Rovella e Pellegrini rispettivamente al posto di Vecino e Hysaj. Tutti utilissimi per difendere il prezioso 1-0 che potrebbe addirittura diventare 2-0 se Castellanos imitasse Immobile, stavolta nel recupero finale, invece di calciare sopra la traversa. Ma per vincere e sognare gli ottavi di Champions basta e avanza così. Prima di pensare al derby di domenica che ai tifosi evidentemente interessa di più. 
     

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