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    Sarri tradito dai big, la Juve premia il coraggio di Allegri. L'Inter ringrazia

    Sarri tradito dai big, la Juve premia il coraggio di Allegri. L'Inter ringrazia

    • Giancarlo Padovan
    Tutto avrei detto, tranne che la Juve potesse uscire con i tre punti dal San Paolo. Anzi, ero convinto che solo un miracolo avrebbe potuto fruttare il pareggio bianconero. Evidentemente mi sono sbagliato e non c’è che da ammetterlo. Juve più grande delle defezioni e dei calciatori fuori forma. Coraggioso Allegri che ha messo in panchina Alex Sandro puntando su Asamoah. Calcolato anche il rischio Higuain. Aveva una mano fasciata e appena operata, ma ha segnato il quinto gol su cinque partite contro la sua ex squadra.

    Del resto, o giocava Higuain oppure la Juve sarebbe stata costretta a provare Dybala falso centravanti. Tra i più positivi – anzi forse il migliore in senso assoluto – Douglas Costa, bravo nel dribbling e utile per la squadra. Mentre Sarri schiera la formazione titolare con Mario Rui a sinistra, Allegri si affida ad un quasi inedito 4-3-3: De Sciglio e Asamoah vanno sugli esterni; Khedira, Pjanic e Matuidi a centrocampo; Douglas Costa, Higuain e Dybala davanti. Quando, però, la palla è in possesso degli avversari, il sistema di gioco si piega ad un 4-4-1-1 con Dybala dietro a Higuain. Anzi, è quella la soluzione prevalente.

    Il Napoli comincia meglio, ma è sorpreso dalla disposizione della Juve che non subisce la partita, ma la fa. Se, infatti, Pjanic perde palla (gliela strappa Allan che serve Hamsik, poco pronto al tiro), dall’altra parte si vede subito che Higuain è in palla. Dialoga stretto e detta il passaggio, così al 6’ Reina è costretto ad uscirgli incontro anche se la posizione è decentrata. La palla ce l’ha di più il Napoli, tuttavia la Juve è migliore nella gestione e nella finalizzazione. Il gol (13’) è un’azione folgorante e didascalica. Il merito è di tre calciatori: Douglas Costa che vince un rimpallo su Insigne e riparte, Dybala che porta palla e Higuain che attacca lo spazio. Quando il numero 10 serve il connazionale sbagliano in due: Mario Rui che non recupera e manca la diagonale, Koulibaly che dovrebbe supplire alla sua assenza. Il centrale del Napoli scappa all’indietro, ma si ferma troppo presto e lascia al Pipa l’occasione per fare 1-0.

    L’atmosfera, già torrida, si arroventa per l’esultanza di Higuain che litiga con qualche ex compagno (Insigne, Mertens) e poi fa un gestaccio passando davanti alla panchina avversaria. Il Napoli è colpito e si intestardisce nel cercare una breccia centrale. La Juve, al contrario, si compatta, tenendo i due terni molto stretti e difendendo soprattutto la porta. Sugli esterni il Napoli avrebbe la libertà per colpire, ma i cross sono quasi tutti preda degli juventini. Ciò non significa che gli azzurri non ci provino mai, magari con il tiro da fuori, una soluzione logica. Buffon, però, c’è sempre. Sia quando conclude Hamsik, sia quando lo fa Insigne, dopo errore di impostazione di Chiellini. Da angolo arriva anche un’occasione per Insigne (sì, proprio il più basso), ma Buffon smanaccia lontano. Eppure la Juve si fa preferire. Non solo, infatti, difende senza affanni, ma riparte con ordine e pericolosità. Dybala, in contropiede, sceglie la soluzione personale (anziché servire Higuain). Poi è Koulibaly a spezzare un’incursione di Pjanic. Nella ripresa la Juve si abbassa forse troppo, ma il Napoli avvicina il gol solo con un tiro da fuori di Callejon. Allegri accetta la realtà di una partita eminentemente difensiva. Però l’occasione più grossa la crea proprio la Juve con un assist spettacolare di Pjanic per Matuidi. La girata è a colpo sicuro, Reina spettacolare nel metterla in angolo.

    Perché il Napoli ha perso? Perché è stanco e appannato, perché la Juve gli ha tolto lo spazio da sotto i piedi, perché alcuni uomini (Mertens, Callejon, Hamsik, Allan) hanno dato meno del previsto. Il successo della Juve riapre il campionato. Domenica potrebbe essere l’Inter la nuova capolista proprio all’imbocco di una settimana che la porterà allo Juventus Stadium. Per me il Napoli resta favorito, ma tutti sanno che la mia seconda scelta è proprio l’Inter. A meno che la Juve, rabberciata ma sempre competitiva, non ruggisca ancora. Martedì c’è la trasferta in Grecia, un altro ostacolo da superare. E ci vorrà la Juve di Napoli.

    @gia_pad

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