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    Sarri sbaglia come Allegri, che però ha Higuain: così la Juve batte il Napoli

    Sarri sbaglia come Allegri, che però ha Higuain: così la Juve batte il Napoli

    • Giancarlo Padovan
    Higuain, naturalmente. Nel 2-1 con il quale la Juve atterra il Napoli non c’è solo il suo gol decisivo. C’è il modo in cui se lo è andato a prendere nel cuore del secondo tempo, quando la partita sembrava chetarsi e forse qualcuno pensava che il pareggio fosse il minore dei mali. E’ stato proprio l’argentino a lanciare Khedira in mezzo all’area. Ghoulam, già sciagurato sul gol di Bonucci, ha respinto come ha potuto e Higuain è andato ad azzannare il pallone con il sinistro, scagliandolo in rete. Settimo gol dopo quattro turni di latitanza. Non è stata la sua partita, lo è diventata per questa prodezza, perché da qualche parte era scritto che avrebbe deciso lui. Come aveva detto il padre, Gonzalo non ha esultato, ha lasciato che ad abbracciarlo fossero i compagni, come in un dolce mareggiare.

    Higuain aveva già avuto la palla per segnare nel primo tempo, ma sul lancio di Khedira, anziché chiudere forte in diagonale, aveva tentato il colpo da sotto, senza sorprendere Reina, aiutato nella circostanza da Chiriches. Non è stata una bella partita e non so nemmeno se la Juve abbia meritato completamente di vincerla. Di certo Allegri non ci aveva provato fino a quando, per necessità, ha avvicendato l’infortunato Chiellini con Cuadrado. Mossa coraggiosa con ammissione implicita di aver sbagliato a rinunciare all’esterno colombiano. La Juve, infatti, è stata bloccata fino all’intervallo, anche perché - come mi sono affrettato a dire dal giorno dell’infortunio a Dybala in avanti - Mandzukic e Higuain sono difficilmente compatibili. Primo, perché sono molto simili sia fisicamente, sia tatticamente. Secondo, perché nessuno dei due ha la capacità di adattarsi a fare la punta di complemento. Infatti se segna uno (Mandzukic con la Sampdoria, Higuain con il Napoli) non segna l’altro. Ovviamente c’è di più: i due, generosi entrambi, non hanno facilità a dialogare nello stretto e quindi le combinazioni non vengono o  nemmeno si cercano. Chi, poi, li dovrebbe innescare, al momento ha le pile scariche: mi riferisco a Pjanic che se non sta diventando un problema, poco ci manca. Non è un problema di ruolo (gioca da mezzala), è un problema di condizione e, dunque, di lucidità.  
     
    Il Napoli ha perso la partita quando avrebbe dovuto spingere per vincerla. Se, finalmente, ho apprezzato Sarri per aver scelto Diawara al posto di Jorginho, non ho capito la sostituzione di Insigne con Giaccherini. Non solo Insigne aveva scodellato l’assist per l’1-1 di Callejon, ma sulla sinistra - il versante destro per la Juve - stava trovando tutto lo spazio che gli lasciava Lichtsteiner, adattato a centrale di destra dopo l’uscita di Chiellini. Era proprio subito dopo il pareggio, preceduto da due salvataggi sulla linea degli juventini, che il Napoli avrebbe dovuto insistere ripartendo in fraseggio corto, con il preziosismo “palla lunga, palla corta, palla sull’inserimento del terzo uomo”. Bravissimo Diawara ad avviare questo tipo di azione, bravissimo Mertens a fare la sponda o attaccare la profondità. 
     
    Il Napoli, che ha portato all’avversario più pericoli di quanti non ne abbia subìti, non si è mai davvero disunito e i gol sono discesi da situazioni fortunose. Raccontato il secondo, non mi resta che descrivere il primo, realizzato di Bonucci. A mancare il rinvio, che sembrava piuttosto agevole dopo una percussione centrale di Alex Sandro, è stato Ghoulam. La svirgolata si è trasfomrata in un plateale servizio a Bonucci che al volo, con forza e precisione, ha battuto Reina. Il pareggio del Napoli, dopo quattro minuti, con errore combinato tra Alex Sandro e Lichtsteiner, sembrava poter aprire un’altra partita. Invece la Juve è saltata in groppa agli eventi prima che accadessero. Frenato il Napoli, è andata a prendersi la vittoria nell’unico modo che davvero conosce: sfruttando uno dei suoi migliori interpreti. Nella fattispecie Higuain. L’uomo annunciato da qualsiasi scrittura pagana.

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