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    Sarri, il grande rimpianto della Juve: la sua Lazio vola, lui è rinato. A Torino stava sui c... a qualcuno

    Sarri, il grande rimpianto della Juve: la sua Lazio vola, lui è rinato. A Torino stava sui c... a qualcuno

    • Gianluca Minchiotti
    Quarta vittoria consecutiva, 21 gol fatti e solo 5 subiti, terzo posto in classifica. La Lazio di Maurizio Sarri vola, anche se il suo 'Comandante' getta acqua sul fuoco: "La classifica? Abbiamo fatto 3 km, ne mancano 39. Siamo dei maratoneti". Dopo poco più di un anno dal suo arrivo a Formello, Sarri è riuscito a modellare la squadra e cambiare faccia al reparto che l'anno scorso era più in difficoltà, la difesa (58 le reti subite in Serie A nel 2021-22). Sarri ci è riuscito con il lavoro sul campo e alla lavagna, e senza l'aiuto di fenomeni, considerando che il mercato gli ha portato in dote Romagnoli, ottimo difensore e cuore biancoceleste, ma non un fenomeno, e Provedel, buon portiere in arrivo dallo Spezia.
    In questa Lazio è proprio Sarri a fare la differenza, mettendo nelle migliori condizioni possibili per rendere al meglio i veri campioni della squadra, Milinkovic Savic, Immobile e Luis Alberto (sapientemente centellinato fra panchina e maglia da titolare), e ottenendo il massimo risultato possibile dai 'gregari', fra i quali in questa fase spiccano Zaccagni, Lazzari e Vecino. E' come se in questa stagione Sarri fosse finalmente uscito da un cono d'ombra nel quale era entrato durante la sua stagione alla Juventus

    Ieri, dopo il 4-0 ottenuto a Firenze, il 63enne allenatore toscano ha parlato di sé in questi termini: "Io sottovalutato? Starò sui coglioni a qualcuno. In quest'ambiente ho ritrovato la voglia di allenare". Sicuramente a Torino, dove reputava la sua Juve una "squadra inallenabile", Sarri stava sui c... al presidente e ai senatori, che contribuirono al suo esonero a favore del più malleabile Andrea Pirlo, poi fatto fuori a sua volta (ma questa è un'altra storia).

    A distanza di due anni, i fatti stanno dando ragione a Sarri: è stato l'ultimo allenatore a vincere lo scudetto con la Juve e sta dimostrando (come a Empoli e a Napoli) che se ha il tempo per lavorare è capace di far crescere una squadra e di darle un gioco. Cosa che a Torino ancora non vediamo. E Allegri ha avuto lo stesso tempo a disposizione di Sarri, oltre che una rosa migliore.  

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