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    Sarri e Marotta hanno ragione: con i giovani non si vince. Siete d'accordo?

    Sarri e Marotta hanno ragione: con i giovani non si vince. Siete d'accordo?

    • Gianluca Minchiotti
    Dopo Juventus-Napoli 2-1, Maurizio Sarri ha dichiarato: "Abbiamo sempre detto che siamo una squadra che dopo la vendita di Higuain ha cercato di crearsi un futuro con giovani. Se vuoi vincere prendi ragazzi del 1986 o '87, mentre noi abbiamo scelto di crearci un futuro con giocatori del '94 e del '95. Dobbiamo ancora crescere in esperienza". Parole che fanno eco a quelle pronunciate in settimana da Beppe Marotta, ad della Juve: "Con i giovani non si vince nessun titolo, la nostra età media avanzata non è un limite, oggi ci sono campioni che arrivano quasi ai quarant'anni: siamo molto attenti a creare mix tra giovani ed anziani, guardate Kean che ha solo 16 anni e potrebbe anche giocare titolare". 

    NAPOLI E JUVE, STRADE DIVERSE - Napoli e Juventus in estate hanno scelto strade diverse sul mercato: i partenopei, dopo aver venduto Higuain, hanno puntato soprattutto sui giovani, investendo su Milik, Zielinski, Diawara e Rog, oltre che sugli affermati Tonelli, Giaccherini e Maksimovic. Di aspetto diverso il mercato bianconero: a parte Pjaca, i campioni d'Italia, secondo la 'dottrina Marotta', sono andati sul sicuro, puntando, oltre che sul Pipita, anche su Pjanic, Dani Alves e Benatia.

    LA STORIA E GLI ALIBI - Fra le tante cose che dividono Juve e Napoli, dunque, almeno una le accomuna. Sarri e Marotta sono d'accordo sul fatto che con i giovani non si possa vincere. O per lo meno solo con i giovani. In linea di massima, si può anche essere d'accordo con l'allenatore del Napoli e con il dirigente della Juventus, e la storia del calcio è lì a dimostrarlo. Le grandi squadre sono sempre state composte da un mix di giocatori esperti (la maggioranza) e da qualche campioncino destinato poi nel corso degli anni a far parlare di sè. E' corretto sostenere sostenere che solo con i giovani non si vince, purché, avendo molti giovani in squadra, il concetto non si trasformi in alibi in caso di sconfitta

    E VOI COME LA PENSATE? SARRI E MAROTTA HANNO RAGIONE? VOTATE 

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