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    Sarri, che calcio sarebbe senza mercato?

    Sarri, che calcio sarebbe senza mercato?

    • Alessandro Di Gioia
    Il Maurizio Sarri Napoli style ha scelto di dividere in due la propria personalità, come il più banale dei "Dottor Jekyll e Mr. Hyde": abile e splendido allenatore da un lato, capace di portare la sua squadra al secondo posto provvisorio della classifica a meno uno dall'Inter e di rilanciare un ambiente che sembrava ormai provato dalla cura dimagrante del turnover di Benitez, fautore di crociate calcistiche di cui non sempre si comprende il senso dall'altro. Tante le battaglie intraprese a partire dall'inizio della stagione dall'intrepido tecnico partenopeo: prima quella contro le soste imposte dagli impegni delle nazionali, nei confronti delle quali Sarri si è dichiarato contrario da sempre. Anche se la domanda che ci siamo fatti un po' tutti è stata di quanti nazionali sia stato privato Sarri nella sua carriera prima di arrivare sul Golfo, visto che le squadre allenate precedentemente dal bravissimo tecnico azzurro non è che ne fossero colme. 

    Un'altra crociata dell'audace Sarri è stata quella proposta poco prima di Natale, questa volta totalmente condivisibile: "perché il calcio va in vacanza per Natale e Capodanno, quando si tratta di uno show che dovrebbe intrattenere gli spettatori proprio durante le feste?". Onesto, genuino e verace come sempre: certo, resta sempre da chiedersi cosa ne pensino i suoi giocatori, soprattutto i sudamericani, che sarebbero così impossibilitati al ritorno in patria per il sacro periodo di fine anno.

    L'ultimo episodio delle proteste dell'allenatore del Napoli è però quello andato in scena ieri sera dopo la gara contro il Torino. Alla consueta domanda sul mercato, che viene riservata a tutti i tecnici in questo periodo, dato che il calciomercato è aperto e attivo, la risposta di Sarri è stata lapidaria: "Se mi aspetto qualche giocatore dal mercato? Per me il mercato può rimanere chiuso. Io faccio un altro lavoro, il mercato mi annoia ma se ne parla tanto perché è facile parlarne. Più difficile è parlare di calcio. E’ un periodo che se potessi farei durare tre giorni". Bene, legittimo per un maestro di calcio che ha sempre fatto del lavoro sul campo il proprio cavallo di battaglia. Ancora meglio se il Napoli, visto l'ottima posizione di classifica in cui si trova, non necessita di interventi per modificare la rosa. C'è però qualcosa che non torna nella posizione di Sarri, in questo caso.

    Già, perchè nonostante la memoria storica sia nel 2016 quasi destinata ad estinguersi, ricordiamo con precisione ciò che successe all'Empoli nello scorso gennaio: l'arrivo, anzi, il ritorno di Riccardo Saponara nei toscani dopo il periodo nero al Milan, proprio grazie al mercato invernale, aiutò e non poco Sarri e i suoi a centrare la salvezza e l'ottimo campionato portato a termine a fine stagione. Siamo sicuri che l'Empoli avrebbe fatto così bene nella seconda parte di stagione, e che quindi Sarri avrebbe così avuto l'occasione di approdare al Napoli? Ai posteri l'ardua sentenza. In attesa della prossima Crociata.

    @AleDigio89

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