Juvemania: Inter favorita, anche dall'arbitro. Pepe e Giaccherini, grazie
Vincono tutte le prime quattro. Rallenta la Roma col Chievo, sprecando un doppio vantaggio, tradita ancora una volta da una difesa colabrodo. Vincono le prime quattro, ma le vittorie hanno sfumature diverse. Due convincenti, una sofferta, una più trovata che meritata.
INTER FAVORITA: IN TUTTI I SENSI - In testa resta l'Inter. Che per la nona volta vince per 1-0. Con una rete (l'ottava) in zona recupero del primo tempo, di Icardi. Può non piacere l'Inter, può far storcere il naso. Ma con il suo catenaccio che prevede un solo attaccante (e, se serve, Mancini non si fa scrupolo di sostituirlo con un centrocampista o una mezza punta) resta solida. Una squadra difficile da affrontare. Gioca male l'Inter, ma incassa l'intera posta. Gioca bene (al solito) l'Empoli, ma non incassa neppure un rigore solare che anche un orbo avrebbe visto. Ma Celi, arbitro di Bari, al pari dei suoi assistenti non era in vena di celie. E del resto puoi concedere credibilità a uno che ha un nome che sembra preso da una novella di Boccaccio? L'Inter è prima e può continuare a "gufare" come ironicamente ha titolato a piena prima pagina Tuttosport. Ma non serve che l'Inter gufi: gli alisei dall'inizio del campionato le sono favorevoli. Anche perché chi vince ha sempre ragione. L'Inter lo sta facendo con regolarità. E' lei la favorita per lo Scudetto. Inter favorita: in tutti i sensi. Mancini la smetta di nascondersi e offra il petto: almeno lui provi a "celiare". Ha il garbo per farlo.
MAGO ILICIC - Ha vinto anche la Fiorentina a Palermo, giocando al solito bene ed esibendo un Ilicic in versione Silvan: un mago raffinato quanto sottostimato. Davvero un bel giocatore. Lui e Borja Valero sono roba fine. Un pellame di quelli che Della Valle usa per le sue calzature più esclusive. Una polacchina modello Esquire, color miele, con lacci rettangolari, ormai introvabile e che – chissà mai perché – il patron della Fiorentina ha deciso di non mettere più in produzione. A Firenze – diversamente che a Milano – parlano di Scudetto. E fanno bene. Nessuno gioca meglio dei viola. Nessuno ha la capacità di strappare applausi anche agli avversari quanto la squadra di Paulo Sosa. La cui maturità dipende dalla fiducia che l'allenatore ha concesso ai suoi giocatori. Giocate e divertitevi senza pensare al risultato. Non abbiamo l'obbligo di vincere, ma proprio per questo siamo in grado di battere chiunque.
O' GUAGLIONE INSIGNE - Vince non senza soffrire il Napoli. Per una volta a secco Higuain, ci pensano o' guaglione Insigne e Hamsik a sbrigare la pratica con i granata. Ma il Toro è una rogna, fa un bella ripresa, che non basta, peraltro, a evitare la sconfitta. Non il bel Napoli di altre occasioni. Merito del Toro, capace di restare in partita fino all'ultimo secondo.
L'ALITO DI MADAMA - Poi c'è la Vecchiaccia. Abituata ad essere capobranco. Abituata a sbranare i giovani maschi che vorrebbero strapparle la leadership. E' ancora a tre punti dalla vetta. Ma ormai ha sentito l'odore del sangue. La Vecchia ci è passata troppe volte per non sapere come si fa. Con quella col Verona, sono otto di fila. Madama sa di non potersi permettere passi falsi, pena, sciupare quanto ha prodotto finora per riagganciare il gruppo di testa. Ma anche gli avversari sanno di non poter sbagliare. Sanno di dover giocare con l'alito della Signora sul collo. Sanno che le sue zanne sono micidiali: se ti prendono la giugolare sei spacciato.
LO SCORE DI ZAZA: MOSTRUOSO - Veniamo alla gara. Vittoria prevedibile, ma non scontata. La ripartenza dopo il panettone di fine anno è sempre complicata come ben sanno Roma, Lazio e Milan. Pare che un piede di Spalletti sia già entrato sull' uscio di Garcia. Per la cronaca hanno fatto gol due ex juventini: Pepe contro la Roma, Giaccherini con il Bologna contro il Milan. E ci ha provato anche Quagliarella a guastare la festa del San Paolo. Bravi giocatori che un poco rimpiango. Madama dunque sta bene. Non tutto è perfetto, manca – come ha sottolineato Allegri – la velocità e qualche cosa va limato nella gestione del gioco. Ma il riscontro ha detto che Dybala può far male anche su punizione, che Morata pur esemplare nel compimento di quanto Allegri gli ha assegnato, probabilmente a breve scenderà nella gerarchia delle quattro punte. Perché? Perché ancora una volta, e in pochissimo tempo, Zaza è andato a segno. Nel rapporto tempo giocato, gol fatti, prima della gara con i veneti, il suo score era ottimo. Adesso è diventato mostruoso. Allegri che conosce il campo lo sa: Zaza è in uno di quei momenti, nei quali un giocatore trasforma in oro, tutto quello che tocca. In questo momento Zaza mi ricorda il Pablito del vittorioso Mundial in Spagna. Merito dell'allenatore che gli ha trovato la giusta posizione in campo. Ma principalmente merito di Zaza, che non solo si è fatto trovare pronto ogni volta che è stato impiegato. Zaza sta lavorando duro per affinare e migliorare le sue qualità. Nella copertura della palla, nel dialogo sul terreno di gioco con i compagni, nella precisione del tiro. La balistica di Zaza, ora è varia e non più episodica come avveniva quando giocava col Sassuolo. Il giocatore non ha solo "fame". Il giocatore ha l'umiltà per mettersi, quotidianamente in discussione. Devo dire che mi ha sorpreso. Pensavo che Zaza non avesse margini di miglioramento. Invece li ha fatti vedere. E adesso penso ne abbia ancora. Uno scampolo di partita è stato dato anche a Rugani, sorprendentemente in panchina a favore di Caceres. Mie fonti torinesi mi dicono che Caceres è sul mercato. E che la sua presenza in campo sia stata un messaggio ai suoi possibili estimatori. Tradotto: il giocatore a giugno è in scadenza di contratto, ma chi lo vuole a gennaio (Caceres col Verona ha giocato bene) deve staccare un assegno tra i 4 e i 5 milioni. In definitiva buon atteggiamento della squadra che nel secondo tempo è andata a pressare alta. Sui loro livelli Buffon (gran parata su Pazzini), Chiellini (con benda stile anni Cinquanta), Bonucci (bello il gol di testa), Alex Sandro, Lichtsteiner e Khedira. Un poco lezioso Pogba, ma con un gran assist e un paio di numeri da circo. Ottima la gara di Marchisio.
CHI FA IL VICE MARCHISIO? - Ecco, a Genova con la Sampdoria, si riproporrà il problema: Marchisio ammonito non ci sarà. Ma uno in cabina di regia ci vorrà. Sarebbe un delitto, infatti , cambiare modulo. E visto che in tre giorni difficilmente arriverà sul mercato qualcuno, il quesito, annoso, dovrà trovare risposte convincenti. Non Padoin (sarebbe crudele costringerlo nuovamente in quei panni). Hernanes? Lemina? Ci credo poco. Una Juve muscolare con Sturaro, Khedira e Pogba? Magari con Asamoah al posto di Sturaro? Ho una mezza idea che in mezzo a girar la palla (anche se ripetutamente Allegri ha detto che non è il suo ruolo) potrebbe andare Pogba. Dovesse giochicchiare ci penserebbero Buffon, Chiellini e Bonucci a vomitargli fiamme sul collo. E' una mia ipotesi: vedremo.
GUNDO CHI? - L'assenza di Marchisio, riapre con forza le porte del mercato. Non ha un vice, non ha un compagno in grado di sostituirlo, Marchisio. Non ancora. Beppe Marotta, al solito sincero (fin troppo) ha ammesso che il Dortmund a gennaio non molla Gundogan. Dunque chi? Banega? Soriano dopo la doppietta nel derby? Rabiot che a Parigi proprio si è rotto gli zebedei? Oppure Xhaka? Giocatori diversi, con caratteristiche diverse. Frulla anche l'idea di accontentare Allegri con un fantasista: Bernardo Silva del Monaco il più abbordabile. Ma se anche Zidane a Madrid dovesse continuare ad ignorare Isco, il genietto dei blancos potrebbe tornare d'attualità. L'ultima l'ha sparata Tuttosport: Herrera del Manchester United. Un basco tosto, bravo come mezz'ala e come centrale di centrocampo. Non proprio un regista. Ma uno attento allo sviluppo del gioco. Soprattutto veloce. La velocità che serve a Madama. Sarebbe un ottimo acquisto, ma ci credo poco. Tuttosport avrà le sue fonti come io ho le mie. La riflessione che faccio è che Herrera ha 20 anni. Per quale motivo lo United anche un Manchester minato dalle bizzarrie di van Gaal (Di Maria, chi era costui?) dovrebbe cedere (e a gennaio) un simile giocatore? Io credo che qualcuno arriverà. Ma la scuola di pensiero che vuole una Juventus non attiva sul mercato di gennaio (Mandragora a parte) si sta rafforzando. Il mio parere è che se all'estero non potranno agire, potrebbero ripiegare su Sensi, facendolo arrivare a gennaio. E senza fretta calarlo in quel ruolo di vice Marchisio che credo potrebbe interpretare con qualità. Amici: alla prossima.