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    Sarri cerca alibi e ne dà ai giocatori della Lazio: la babele del mercato e un calendario che ora preoccupa

    Sarri cerca alibi e ne dà ai giocatori della Lazio: la babele del mercato e un calendario che ora preoccupa

    • Federico Targetti
    La Lazio è sempre stata Immobile, nel senso che da quando c'è l'attaccante ex Torino è sempre stata trascinata dal bomber di Torre Annunziata, ma adesso, dopo due sconfitte nelle prime due partite di campionato, è diventata immobile. Con la minuscola, ferma sul fondo della classifica con 0 punti raccolti dalle sfide contro Lecce in trasferta e Genoa in casa. La prima vittoria di Alberto Gilardino da allenatore in A è conquistata assieme ad uno scalpo importantissimo, e ora la pressione, nonostante 70 minuti di assedio alla porta di Martinez, è tutta su Sarri. "Tirate fuori le palle", hanno intimato i sostenitori biancocelesti alla fine della partita. 

    LA CRONACA DI LAZIO-GENOA

    CALENDARIO AVVERSO - L'amico statistico del tecnico toscano gli ha confermato che le possibilità di avere così tanti scontri diretti nelle prime giornate sono basse, ma forse era ancora più difficile contemplare questi due capitomboli, maturati entrambi in maniera strana seguendo però due strade differenti. In Puglia una rimonta arrivata in pochi minuti nel finale dopo una traversa di Immobile, stasera una gara maledetta segnata da un altro legno del numero 17 a culmine di più di un'ora negli ultimi 30 metri avversari. C'è della sfortuna, si potrebbe tirare in ballo la legge di Murphy secondo la quale se una cosa può andar male allora lo farà; ma non c'è tempo per leccarsi le ferite, perché ora arrivano i big match contro Napoli e Juventus in trasferta e il rischio di ritrovarsi a zero punti anche fra tre settimane, dopo la prima sosta Nazionali, non è così utopistico. 

    PREOCCUPAZIONE ED ALIBI - Le lamentele sulla durata del mercato, queste condivise dalla maggior parte dei colleghi, hanno fatto seguito alle polemiche estive sulla gestione dello stesso dopo l'addio del vecchio direttore sportivo Igli Tare. Non è semplice sostituire Milinkovic-Savic ("Ha fatto altre scelte, è inutile continuare a pensarci"), ma l'andamento delle trattative ha scoperchiato tutte le difficoltà di conciliare le specifiche richieste dell'allenatore con la gestione autoritaria e onnipresente di Claudio Lotito. Una babele che sembra essersi trasferita anche nella rosa, che fatica a far inserire Kamada, Isaksen, Rovella e Castellanos. L'ultimo colpo, dopo Sepe che farà il secondo portiere e Pellegrini tornato a Roma dopo sei mesi di prestito nella scorsa stagione, dovrebbe essere Guendouzi dal Marsiglia. E come se tutto questo non bastasse, nel pre e nel post partita di stasera sono arrivate parole che suonano come un mettere le mani avanti.

    RITARDO - "Mi aspetto un atteggiamento diverso. I segnali in allenamento ci dicono che abbiamo fatto leggermente meglio, abbiamo tantissimi problemi in questo momento ma qualcosa di meglio abbiamo fatto. Mi riferisco a due-tre giocatori della vecchia guardia che si sono allenati pochissimo per acciacchi continui, mi riferisco a tanti dei nuovi che sono arrivati con una condizione fisica da mettere a posto. Qualcuno sta meglio fisicamente e con tempi di inserimento che non prevedo brevissimi. Abbiamo tanti piccoli problemi da mettere a posto, ma se continuiamo così ci riusciremo presto". Luis Alberto ad ora è rimasto, ma ancora non ha rinnovato, se ne parla dopo la chiusura della sessione estiva, Isaksen, Castellanos e Pellegrini hanno all'attivo due subentri, Rovella non ha ancora esordito, L'unico che gioca, ma è ancora indietro di condizione, è Kamada, che però ha caratteristiche molto diverse rispetto a Milinkovic-Savic. "E' come un giocatore al 25 di luglio", ha ammesso il tecnico di Figline, alludendo al fatto che il giapponese ha passato più di un mese da svincolato. Il cantiere non è aperto, è spalancato, e adesso Sarri deve in tutti i modi accelerare. 

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