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    San Siro, tra vincolo e protesta dei cittadini: 'Concerti peggio delle partite'

    San Siro, tra vincolo e protesta dei cittadini: 'Concerti peggio delle partite'

    • Redazione CM
    San Siro non potrà essere abbattuto, ma sarà possibile ristrutturarlo in toto. L'ufficialità del vincolo sul secondo anello dello stadio arriverà, come confermato dal Comune di Milano, e si attende solo di capire quando verrà annunciata. Come riferisce Il Corriere della Sera - Milano, a dare il via libera alla decisione della sovrintendente per il capoluogo lombardo, Emanuela Carpani, sono stati tutti i sovrintendenti lombardi riuniti nella Commissione regionale per il patrimonio culturale (Corepacu) della Lombardia, unitamente alla segretaria generale del ministero della Cultura per la Lombardia.

    Su richiesta esplicita del Comune di Milano, il Corepacu si è riunito nelle settimane scorse esclusivamente per discutere sul vincolo al secondo anello del Meazza. La verifica vera e propria per decidere se apporre il vincolo o meno può scattare per legge solo al compimento del 75° anno del secondo anello, quindi nel 2025, pena il possibile abuso d'ufficio. La comunicazione scritta del vincolo sarà il preludio alla rinuncia ufficiale di Inter e Milan di continuare il progetto di un nuovo stadio condiviso accanto all'attuale Meazza, che nei piani sarebbe stato abbattuto per fare spazio ad attività collegate all'investimento dei due club. Il vincolo impedisce l'abbattimento di San Siro, ma non la sua riqualificazione in toto: questo perché si tratterebbe di vincolo 'semplice' e attorno a questo aggettivo ruota l'intera vicenda, perché l’abbattimento sarebbe escluso per legge, ma non altri interventi di ristrutturazione che potrebbero dare nuova vita a San Siro anche senza il calcio.

    PROTESTA - La notizia del vincolo e il conseguente declino del progetto di Inter e Milan aveva fatto esultare i vari gruppi che si erano opposti al progetto, ma ora un buon numero di esponenti del Comitato Sì San Siro ha manifestato una grande preoccupazione per il futuro dell'impianto, qualora le due società decidessero effettivamente di lasciare il Meazza per nuovi impianti singoli (i rossoneri pensano a San Donato, i nerazzurri a Rozzano). Lo riferisce Il Giornale, che riporta alcune parole del portavoce Nicola Pelosi: "Mi è stata tolta la parola perché ho espresso l’opinione di chi è sempre stato a favore del progetto nuovo stadio che sicuramente avrebbe riqualificato tutta l’area. Oggi dobbiamo dire grazie ai Fedrighini, ai Monguzzi (capogruppo di Europa Verde), ai Giungi (consigliere Pd) che da subito si sono schierati contro il progetto per accontentare i versanti ambientalisti che oggi, per primi, hanno manifestato grande preoccupazione per i concerti che si sono svolti negli ippodromi della Maura e del Galoppo. Ma ce ne sono stati 19 anche a San Siro e se le squadre andranno via da Milano aumenteranno esponenzialmente, e da aprile a ottobre. A livello di traffico e impatto acustico sono molto peggio delle partite". Il tema concerti è già stato regolamentato per l'anno prossimo con una delibera comunale, sarà mantenuto lo stesso numero del 2023 fra stadio e Ippodromi, ma le critiche non si placano. Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia, sostiene: "La delibera votata dalla giunta a giugno è troppo soft rispetto ai tantissimi disagi subiti dai residenti. Questi devono essere liberi di rientrare nelle loro abitazioni a qualsiasi orario. In tal senso, la futura ZTL di San Siro dovrebbe essere ampliata fino ai tanti parcheggi di interscambio (Bisceglie, Lampugnano, Molino Dorino, San Leonardo) e ampliato il servizio di navette".

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