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Sampmania: tutti nel tritacarne dei 'Napalm 51', compreso Sabatini
Innanzitutto, un caloroso saluto ai miei fans giallorossi. Dopo un articolo in cui spiegavo la posizione del Doria, in seguito alle polemiche derivate dall'arbitraggio durante la gara con la Roma, e riportavo della lite tra Ferrero e De Rossi, alcuni utenti capitolini hanno ipotizzato che fossi milanista - complimenti, ci siete andati vicino - o che avessi abusato di ‘polvere bianca guardando la partita insieme a Ferrero’. Anche qui, bravi, ci avete preso. Al massimo ho bevuto due bicchieri di bianco (il vino) al pomeriggio con i miei amici prima della partita. Io però, che ci godo proprio ad essere insultato, confermo la ricostruzione fatta nella news incriminata: Schick spinge Vieira quando la Roma segna, e De Rossi ‘placca’ irregolarmente Andersen nell’azione in cui al danese viene annullato il gol del pareggio. Anzi, no, non possiamo dire ‘annullato il gol’ perché l’arbitro fischia mezzo centesimo di secondo prima che Andersen impatti il pallone. Sicuramente Mirante l’avrebbe intercettata, ed è riuscito ad interrompere il suo movimento di puro istinto ad un metro dal colpitore di testa, disinteressandosi totalmente dell’azione, il tutto nella frazione di secondo che intercorre tra il fischio di Mazzoleni e la deviazione di Andersen. Ovviamente, quest'ultimo è un concetto che non penso, ma è ciò che mi hanno praticamente ‘urlato’ via web nelle orecchie, accusandomi nel contempo di essere in malafede.
Bello vedere come sia quasi impossibile raccontare episodi o fornire commenti senza scatenare tifo da stadio, insulti e calunnie. Vi do un consiglio spassionato, in generale: ricordatevi che la diffamazione è una cosa seria. E vale anche per i nickname, gli pseudonimi e gli account. Io mi faccio una bella risata e anzi, lo racconto pure in giro, ma non sono tutti come me, tenetene conto quando in futuro vi sentirete legittimati a vomitare qualsiasi allusione sulle persone. Questo discorso si può applicare anche alla categoria degli odiatori seriali. Mi riferisco a coloro che cercano di sminuire o di di bollare come ‘fuffa’ ogni notizia leggermente discrepante dal loro intoccabile credo aureo. Io ne ho un paio che si sono affezionati particolarmente al sottoscritto, sembrano Napalm 51 di Crozza, però meno affabili (non so se avete presente la parodia che fa il comico dell' 'haters da internet', ve la consiglio). Uno ieri mi sfotteva sotto ad una delle news sulla cessione, era lo stesso che a suo tempo mi chiedeva di finirla di scrivere cavolate quando trattatavo di Gabbiadini alla Samp.
Perché dico questo? Un po’ per togliermi dei sassolini dalle scarpe, sono sincero, ma soprattutto perché ho notato che si è arrivati all’esasperazione del concetto. In questo tritacarne mediatico ad esempio ci è finito Walter Sabatini (devo dire, non qui nella community di Calciomercato.com). E’ bastata una semplice dichiarazione post Roma. “Alla Samp ci sono cose belle da fare per me” ha detto il dirigente “ma solo se resterà questa proprietà. Se la società passerà di mano, non ci sarò io a farle perché chi dovesse comprare una società, deve portare uomini suoi e non deve trovarsi intralci in mezzo ai piedi. E io sarei un intralcio, anche perché sono un po’ prepotente”. Mi sembra un discorso abbastanza lineare, no? Anzi, persino condivisibile. Già, e invece tutt'altro. Niente affatto. Apriti cielo. Non so se avete visto i vari commenti su Facebook e social affini. Si va dal gettonatissimo “Ciao, addio” all’immancabile “Cosa hai fatto tu per la Samp, oltre ad averci portato Junior Tavares” sino al “Vattene pure, non sentiremo certo la tua mancanza”. Ho letto pure un disgustoso “Appizzati una siga”, ve lo giuro. Tra l’altro, tutto per una riflessione che era stata espressa qualche giorno prima in un’intervista. Non parliamo poi di Marco Giampaolo, lui è uno dei bersagli preferiti dei nipoti di Napalm 51, o del calciatore di turno quando se ne esce con qualche dichiarazione un po' più 'osé'.
Ora, al di là del cattivo gusto che sta dietro ad un certo tipo di commenti, la cosa peggiore è che probabilmente alcuni di questi fenomeni da web - Mentana direbbe ‘Webeti’ - si riempiranno la bocca con lo stile Sampdoria, accusando Ferrero di averlo calpestato con uscite a dir poco discutibili nel corso degli anni. Che poi è anche vero, per carità, ma per recuperare la propria identità ritengo si debba partire dal basso. E lo ‘stile Sampdoria’, secondo me, è anche quello di chi riesce ad esprimere idee pur essendo in disaccordo con gli altri, impostando una discussione e un dibattito, anche una critica feroce, senza trincerarsi dietro slogan da ‘meme’ o attacchi alla persona.
Logicamente non si tratta di un discorso diffuso a macchia d'olio, ad esempio qui nei Sampmania si discute quasi sempre volentieri e in maniera civile, anzi, qualcuno persino si sobbarca la menata di difendermi. Esistono parecchi forum e anche alcune pagine dove si fa lo stesso. Vedo il fenomeno più limitato ad una parte della rete, però purtroppo in espansione. Probabilmente qui a Genova abbiamo un po’ tutti i nervi a pezzi, tra situazioni contingenti riguardanti la città in sé che non vi sto nemmeno a raccontare e altre vicende squisitamente calcistiche/societarie. Ma in generale questa montante acredine, questo tutti contro tutti continuo e selvaggio, non è più ‘menaggio’ da bar, è solo cattiveria e poca realizzazione. La scissione tra questi due concetti, nella settimana del derby, è bene che sia sempre ben chiara, per evitare fraintendimenti. Godiamoci la partita, la stiamo aspettando da tutto l'anno, 'meniamocelo' ma senza eccedere. Ecco, ora ho pensato di nuovo al derby. Vado a scrivere racconti per bambini, va'. Almeno sino a domenica sera.
@lorenzomontaldo
@MontaldoLorenzo