Calciomercato.com

  • Getty Images
    Sampmania: teniamoci Giampaolo

    Sampmania: teniamoci Giampaolo

    • Lorenzo Montaldo
    Ennesimo pomeriggio horror per la Sampdoria, di quelli che ti fanno pensare: “Ma perchè non sono andato al parco, invece di 'ammirare' questo spettacolo?”. Quando ti frulla in testa questa domanda, significa che è davvero il caso di fermarsi a riflettere un attimo. La risposta poi è sempre la stessa, alla fine la partita la vedi sempre e comunque, Roma-Samp oltretutto presentava alcuni spunti potenzialmente interessanti. La prima da titolare di Vieira, ad esempio, la chance per Colley in difesa, oppure la possibilità di vedere Jankto più a lungo del solito. Sono bastati 18 minuti per capire che no, oggi non era giornata: giallo a Linetty, salterà il derby. Da lì in poi, al Doria non ne è andata più dritta una. La chiave di volta del match per i blucerchiati è stato evidentemente quel rigore prima dato e poi tolto da Irrati. L'episodio ha liquefatto le residue difese di una squadra nettamente in difficoltà fisica e tecnica, ma che sino a quel momento non era ancora crollata.

    Due considerazioni sull'episodio: la prima, sono stato in dubbio per un po', ma alla fine ho realizzato che secondo me il rigore ci stava. Ramirez cerca l'avversario, vero, ma come accade nel 90% dei rigori in Serie A. La seconda, al di là di tutte le antipatiche dietrologie che in questi casi spuntano come funghi: che logica aveva dopo le polemiche causate dalla direzione di Rocchi contro il Torino con Irrati al Var, confermare la stessa coppia anche per il match successivo semplicemente invertendo i ruoli? Lo trovo fuori luogo, o quantomeno evitabile. Quasi una provocazione. La Samp però non si deve nascondere dietro alle sviste arbitrali, ma deve riflettere lucidamente e a viso aperto su quanto visto all'Olimpico. Giampaolo nel post partita ha detto parecchie cose su cui soffermarsi, ma ne seleziono alcune: “Non abbiamo fatto una brutta gara”, “Partita molto equilibrata”, “La Samp non ha fatto male, anzi, ha fatto una buona partita”. Caro mister, io ti voglio bene, ma sentire affermazioni del genere dopo il secondo 4-1 consecutivo farebbe ribollire il sangue anche a Gandhi e al Dalai Lama.

    E qui veniamo al nodo cruciale, alla domanda che tutti sulla sponda blucerchiata di Genova si fanno in queste ore: Giampaolo va confermato o no? E sino a che punto arrivano le colpe dell'allenatore doriano? Ovviamente non pretendo di possedere la verità e di conservarla nella tasca, quindi vi darò quella che è semplicemente la mia opinione. Io, al netto delle figuracce e delle dichiarazioni rivedibili continuo ad essere un estimatore di Giampaolo. Penso che faccia rendere i giocatori più di quanto accadrebbe con un altro tecnico, e ritengo anche che credere di poter migliorare cedendo ogni anno uno o due pezzi pregiati sia utopico. Certo, alcune critiche sono sacrosante: lo spartito monocorde e sempre uguale a sé stesso è la principale, anche perchè sono convinto che non adattare mai il modulo e la formazione all'avversario che si ha di fronte sia un peccato di superbia. Lo puoi fare se sei il Barcellona, o il Real Madrid: non lo fa la Juventus, che talvolta si plasma in base all'altra squadra, figurarsi noi. Però Giampaolo è lo stesso allenatore che un mese fa celebravamo quasi come un guru, con tutti i suoi aspetti positivi e negativi. Penso meriti ancora parecchia fiducia, anche perchè in questi anni ne ha messa da parte un bel po', almeno per quanto mi riguarda. Anche le scelte di formazione, da molti stigmatizzate, mi sono sembrate inevitabili. Un undici acciaccato, con tanti calciatori non al meglio, avrebbe fatto forse ancora più danni nel breve e nel lungo periodo. Senza dimenticarsi che cambiare mister ora, alla vigilia della sosta e con il derby all'orizzonte sarebbe un suicidio.

    Un'altra frase che mi ha colpito tra tutte quelle pronunciate da Giampaolo, perchè l'ho letta come una stoccata: “Vieira ha giocato una partita di personalità, e io la stessa personalità me l'aspetto da chi ha 100 o 150 partite in Serie A e non una come Vieira”. A chi si riferisce il mister doriano? Non lo so, ipotizzo un riferimento a Ramirez, Caprari e Praet.  A proposito del belga, ritengo che una delle involuzioni più preoccupanti in casa Samp riguardi proprio il centrocampista ex Anderlecht. Praet deve decidere cosa fare da grande, tralasciando le voci sul rinnovo che probabilmente non arriverà e sulla sua inevitabile cessione. Dimostri di essere definitivamente un top, perchè la partita dell'esplosione definitiva non può essere sempre la prossima. Magari cominci dal derby: con Giampaolo in panchina a dare indicazioni, ovviamente.

    Altre Notizie