Sampmania: siamo stufi marci
Siamo stufi marci, completamente saturi di questa Sampdoria che ogni tanto ti dà l'impressione di essere convalescente, che ti illude di poter guizzare fuori dall'acqua e tornare a respirare, e invece si incaglia da sola, e più si dibatte e più si impantana e affoga. Siamo stufi marci di giocatori presunti leader, che si atteggiano da calciatori del Real Madrid tra social, tinte, colpi di tacco e risposte arroganti alla stampa, e poi non hanno la personalità necessaria per fare la differenza in uno stadio con gli spogliatoi che sembrano quelli del Grondona di Pontedecimo. Ieri soltanto con Murru, Stojanovic, Verre e Borini c'erano più di 1.000 presenze tra i professionisti in campo, e noi dobbiamo sorbirci prestazioni come quella di Como, sentendo dire magari che alla Samp ci sono tanti giovani e manca esperienza.
Siamo stufi marci di non avere qualcuno al di sopra dell'allenatore disposto a scendere davanti alle telecamere per dire chiaramente: "Signori, la situazione è così. Le nostre contromosse saranno questa, questa e questa". Personalmente sono stufo marcio anche del buonismo da quattro soldi, delle cartoline di Natale e del divieto assoluto di esprimere critiche o dissenso, o ancora peggio, fischi! Guai, anatema, sacrilegio! Siamo stufi marci di allenatori in confusione, incapaci di tenere in mano la squadra, ma anche di mercati monchi o palesemente incompleti. Siamo stufi di vedere nitidamente voragini a livello di organico, facilmente individuabili anche da persone prive di qualsivoglia esperienza calcistica, e di assistere impotenti alla mancato riempimento di tali buchi.
Pirlo ha le sue colpe, certo, e nasconderlo adesso sarebbe poco coerente. Ma mi spiegate come è possibile che una dirigenza tratti, per tre mesi, un difensore (Ferrari), un centrocampista (Pereyra-Soriano) e un attaccante (Alario-Coda), rendendosi quindi evidentemente conto di alcune falle a livello di intelaiatura della squadra, e alla fine non solo non chiuda nessuno di questi nomi, ma neppure imposti un piano B per un pari ruolo, anche di livello leggermente inferiore? Ecco, questo mi sfugge. Se certe trattative - per diretta ammissione dello stesso ds Mancini - erano imbastite, significa che le risorse necessarie erano state preventivate e accantonate. Nessuno pretendeva Ferrari, Pereyra e Coda. Ma da Ferrari, Pereyra e Coda al nulla cosmico esistono una serie infinita di sfumature e gradazioni di colore.
Pirlo ha responsabilità grosse su questa Sampdoria che non trova la quadra, che prende gol ad ogni occasione e che soprattutto subisce reti in fotocopia. Ho perso il conto di quante volte la porta blucerchiata sia stata infilata, o messa sotto pericolo, perché la retroguardia sbaglia movimento, scala male ed esce tardi sul cross. A Pirlo posso imputare pure una fase offensiva sterile, tanti errori in palleggio e parecchia confusione. E pensare che ieri, alla fine del primo tempo, ritenevo di aver visto qualche piccolo, confortante passetto in avanti a livello di organizzazione sulla strada tracciata a Parma. Tutto è stato spazzato via da una ripresa orribile, e da una squadra perfetta testimonial della campagna pubblicitaria "Dolce dormire".
Se le cose dovessero andare male pagherà Pirlo, è inevitabile, il Catanzaro in questo senso sarà dirimente. Pagherà colpe sue, che ci sono, ma pagherà anche una rosa incompleta, molle e sopravvalutata in alcuni elementi, o forse solo poco propensa a seguire l'allenatore. Quest'ultimo se possibile sarebbe uno scenario ancora peggiore. Immaginatevi quanto potrebbero incazzarsi, i tifosi della Sampdoria, se dovessero realizzare che questa squadra è diciassettesima in Serie B per un capriccio, perché Pirlo non piace al gruppo. Pagherà l'allenatore, che però è il dito che indica, di certo non è lui la luna. Da anni alla Sampdoria è così e noi, se permettete, siamo stufi marci.
@lorenzo_montaldo
@MontaldoLorenzo