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    Sampmania: Parma-Sampdoria è la trasferta migliore del mondo

    Sampmania: Parma-Sampdoria è la trasferta migliore del mondo

    • Lorenzo Montaldo
    "Facile andare a Parma". Penso che quella del Tardini sia la trasferta più bella del mondo. Specialmente quando il calendario te la piazza il 24 settembre alle 16.15. Una giornata splendida di inizio autunno che sa ancora tanto di estate, una città facilmente raggiungibile in auto, buon cibo, tifoserie gemellate, biglietti a prezzi accessibili: impossibile chiedere di più. Infatti, 6000 blucerchiati sono migrati verso l'Emilia ieri mattina. E che ci vuole? Ci sono andati tutti (escluso il sottoscritto, placcato tra battesimi e trasmissioni varie). 

    Poi però ti fermi a pensare e ti ricordi che la Sampdoria è reduce da una retrocessione in Serie B, da 9 anni di sputi e angherie, da 50 sconfitte nelle ultime 82 partite, da un fallimento dietro l'angolo, da un quint'ultimo posto in cadetteria, da tre partite perse (tutte in casa) nelle prime cinque giornate, e ti rendi conto che quello che dai per scontato, cioè un esodo del genere, tanto banale forse non è. Rischiamo di 'normalizzare' il fatto che una tifoseria appena retrocessa segua con 6000 sostenitori una squadra destinata presumibilmente al mantenimento della categoria. Invece, di normale non c'è proprio nulla. Altro che 'scorie', altro che pressione: Parma-Sampdoria è stata una trasferta dal gusto antico, resa possibile solo dal nostro DNA.

    Una settimana fa avrei firmato con il sangue per un pareggio al Tardini. Il calcio poi ha questa splendida capacità di acuire i rimpianti quando le cose vanno bene, e di ingiganitire il rammarico nelle situazioni negative. Quindi cercherò di mantenere un certo equilibrio, anche se non sarà facile. Il risultato, nel suo complesso, è giusto. La squadra di Pecchia ai punti ha creato qualche occasione di più, ma ad un certo momento pensavo che la Samp avrebbe anche potuto sgraffignare il bottino grosso. Sarebbe stato ingeneroso, per i gialloblù, ma per qualche minuto ho sognato la rubacchiata. Il gol di Circati, però, era inevitabile. Va bene così.

    La Samp è tutt'altro che guarita. La prestazione di ieri è stata generosa, certo, ma ancora piena di sbavature e errori. Alcuni dei correttivi apportati da Pirlo ieri alla formazione mi sono piaciuti: la linea difensiva vista al Tardini, ad esempio, credo sia in questo momento la più azzeccata per la Samp: Stojanovic, Ghilardi, Murru e Barreca mi sembrano i quattro in grado di garantire il rendimento maggiore. Ciò non significa che siano impeccabili, tutt'altro, ma che sono i migliori in questo momento. Le sbandate della difesa, innumerevoli ieri, dipendono molto dalla leggerezza del centrocampo. Ecco, per una sorta di bizzarra legge del contrappasso, ritengo sia questo il reparto su cui Pirlo, forse il miglior interprete della storia del calcio italiano nel ruolo, dovrà concentrarsi. Bisogna trovare una quadra in mezzo perché Ricci va ancora a rilento, Yepes non ha la fisicità per il ruolo, e Vieira è inadatto al campionato di Serie B. 

    Sì, lo so cosa aspettate. Ci arrivo a parlare dei ragazzini. La settimana scorsa, Pirlo aveva citato i tanti giovani della Samp, e delle supposte difficoltà dovute all'età. Ero - e sono ancor di più oggi - completamente in disaccordo. Essere giovane non equivale matematicamente a pagare l'inesperienza. Anzi, i tre migliori della Sampdoria di Parma, ma in generale delle ultime partite, sono nati tra il 2002 e il 2003. Stankovic, Ghilardi e Pedrola hanno rispettivamente 21, 20 e 20 anni, eppure attualmente sono i perni della squadra blucerchiata. Portiere e attaccante erano facili da mettere in questo elenco. Ieri il serbo, migliore in campo, ha tolto un pallone impossibile dall'incrocio e ha compiuto almeno altre due parate di altissimo livello, lo spagnolo invece continua a brillare e penso c'entri poco con la media degli altri compagni. Ghilardi rischia di passare più inosservato: è meno appariscente, ma le qualità le ha eccome,e  secondo me non uscirà più dalle rotazioni.

    Chi è mancato sino ad oggi se mai non sono stati i giovani, bensì i tasselli che dovrebbero aumentare il tasso qualitativo e quantitativo della squadra. I cosiddetti 'senatori', per intenderci, i vari Ricci, Borini, Verre, quelli chiamati a fare la differenza, e ancora corpi estranei dell'undici blucerchiato. Adesso, con Como e Catanzaro Pirlo si gioca una grossa fetta di futuro. A dargli una mano dovranno essere proprio i suoi pretoriani, quei giocatori che il tecnico ha chiesto esplicitamente e ottenuto. Sperando ovviamente che i ragazzini continuino a brillare. Senza di loro ieri Parma-Sampdoria avrebbe avuto tutto un altro sapore, altro che 'trasferta migliore del mondo'.

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