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  • Sampmania: ma 'scorie' de che?

    Sampmania: ma 'scorie' de che?

    • Lorenzo Montaldo
    Quando sento Pirlo parlare di 'scorie della scorsa stagione', commentando Sampdoria-Cittadella, mi viene l'orticaria. Non posso accettare che un Campione del Mondo, uno dei più grandi giocatori della storia del calcio, cerchi di darci a bere una simile vaccata. Ma scorie di che? Degli undici titolari in campo ieri, l'unico superstite della formazione umiliata e umiliante (per noi) nella passata Serie A era Murru, peraltro una ex riserva. Volendo considerare la panchina, arriviamo a quattro giocatori con Yepes, Malagrida e Ravaglia. Di quali 'scorie' stiamo parlando, di preciso? Capisco il tentativo di trovare spiegazioni e attenuanti alla prestazione terribile della Sampdoria, ieri la più brutta Sampdoria vista nell'intera avventura cadetta. Ma per piacere, non prendiamoci in giro. Gli unici che possono avere delle 'scorie' della scorsa stagione, qui, sono i tifosi che negli ultimi tre campionati, dal 2021-2022 ad oggi, hanno visto 81 partite, di cui 50 sono state sconfitte. Le scorie le ha chi ha visto prendere, in due anni e uno sputo, 142 gol, in media 1,75 a partita. 

    Nella disamina di Pirlo, ad un certo punto sembra quasi che il problema sia Marassi. "Alla prima difficoltà subentra la paura e si perde la lucidità", "Giocare con questa maglia in questo stadio non è facile per questi ragazzi, che sono giovani": scherziamo? Sono frasi inaccettabili, e ancora più incomprensibili se per paradosso dovessero essere vere. Fatemi capire, i vari Borini, Ricci, Verre e compagnia sarebbero condizionati in negativo da Marassi, da uno stadio con oltre 20.000 persone che incitano e applaudono per novanta minuti, mentre Carissoni, Magrassi, Branca e Pittarello si gasano a giocare al Ferraris? Loro sono impermeabili, dei superuomini abituati a San Siro e al Bernabeu?

    Questo concetto che si prova a far passare de 'i giovani che si spaventano quando giocano in casa' è ancora più surreale se si pensa che ieri i migliori della Sampdoria sono stati un 2002 (Stankovic, seconda gran partita di fila) e un 2003 come Pedrola. Il problema forse non è l'ultimo numero dell'anno di nascita, che dite? Accetto e apprezzo il tentativo di proteggere la squadra e attenuare le critiche, ma detesto quando provano a farmi passare le braghe dalla testa. I fischi sono sacrosanti, e 'fischiamo chi fischia la Sampdoria', come tutti gli slogan preconfezionati, è vuoto. Voi avete tutta la facoltà di applaudire anche alla terza sconfitta casalinga in tre partite, così come chi invece è esasperato ha il sacrosanto diritto di fischiare un orrendo spettacolo. E trasformare queste contestazioni in applausi non è un merito, bensì il vostro dovere.

    Che la Serie B sarebbe stata dura, lo sapevamo tutti, tranne qualcuno che si immaginava un campionato in carrozza appoggiandosi a non so quali basi. La rosa della Sampdoria è evidentemente incompleta, e se per due mesi hai inseguito Ferrari, Pereyra e Coda e alla fine non solo non hai preso nessuno dei tre, ma neppure un'alternativa di spessore vagamente equiparabile, un cortocircuito a livello dirigenziale ci deve essere stato. Pensare di giocare un intero campionato di B con tre difensori centrali di cui due esordienti e un adattato è fantascienza.

    Pirlo ha sicuramente delle attenuanti, e gliele concediamo tutte. Ieri, ad esempio, non aveva praticamente cambi offensivi in panchina. Non che Gorini avesse Messi, Mbappé e Haaland, ma posso capire le difficoltà del caso. Gradirei di più sentire un parere dell'head of performance, una figura che, per sua definizione, deve misurare la produttivita e l'efficienza. Però diamo spiegazioni vere a tifosi e giornalisti, non boiate preconfezionate. Sincerità, schiettezza, dire le cose come stanno e magari vincere qualche partita ogni tanto: mica chiediamo la luna. O dobbiamo farci andare bene anche un Sampdoria-Cittadella 1-2?

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