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    Sampmania: siamo guariti

    Sampmania: siamo guariti

    • Lorenzo Montaldo
    La prudenza giornalistica suggerirebbe di non sbilanciarsi a meno che non sia strettamente necessario. Troppo strano il calcio, troppo facile essere smentiti nel giro di giorni, a volte anche di ore. Oggi, però, voglio espormi. E dire che questa Sampdoria finalmente è guarita.

    Anzi, qualcuno potrebbe dire che non è mai stata malata. Si tratta di interpretazioni, ognuno scelga quella che preferisce. Di certo va detto che il Doria faticava, e va sottolineata anche la profonda crisi di risultati che aveva colpito la squadra di Giampaolo. Già, Giampaolo. Nel corso della sua carriera gli è stata spesso attribuita una scarsa capacità nel sopportare la pressione. Sarà anche vero, ma a Genova proprio nel momento di maggiore stress il mister ha esaltato le sue caratteristiche e le peculiarità della sua squadra.

    Torniamo con la mente al post Pescara-Samp. Se qualcuno ci avesse detto che il ciclo di ferro (Genoa, Juventus, Inter e Fiorentina) si sarebbe concluso con 7 punti gli avremmo riso in faccia. Mi sarei accontentato di 4, 5 li avrei ritenuti un miracolo. Ne sono piovuti 7, e sono arrivati con un gioco divertente e intenso. E qui torniamo a Giampaolo, e al suo grande merito: non ha snaturato il suo credo, non ha provato a trasformare o a mutare la sua Samp e la sua filosofia. Ha solo chiesto (e ottenuto) cinismo dai suoi giocatori. Segno che anche la squadra segue e crede nel suo tecnico, non solo a parole.

    La Samp ora non è più fraseggio sterile in orizzontale. I blucerchiati non sono più fragili, incapaci di reagire alle avversità. Prova ne sia il 2-1 ottenuto dopo il pareggio del Genoa, e anche il gol di Muriel che ha agguantato la Fiorentina nel momento più difficile. Il Doria pressa, raddoppia, si aiuta. Mantiene le linee strette anche quando va in sofferenza, non si disunisce, insomma: è squadra.

    E poi, là davanti ha un giocatore straordinario che la trascina: è l'anno di Luis, signore e signori, ormai ci sono pochi dubbi. La partita con i viola doveva essere quella della consacrazione: così è stato, perchè quando trovi il gol anche con il pezzo meno forte del repertorio, anche quando la tua prestazione non è superlativa, beh, vuol dire che lo 'scatto' lo hai fatto. Quello che si auguravano tutti, insomma.

    Lo scatto però lo ha fatto anche la Samp di Giampaolo. Che ora potrà rifiatare, approfittando della sosta per le nazionali, e potrà lavorare con calma per correggere quei difetti che persistono e che non vanno dimenticati mai. Si soffre troppo sulle fasce, manca un'alternativa a Muriel e - soprattutto - un'alternativa al monumentale e imprescindibile Silvestre. Ora ci sono Sassuolo, Crotone, Torino e Lazio; un ciclo meno altisonante, almeno sulla carta, ma insidiosissimo. Da queste 4 gare si capirà qual è la reale dimensione della Samp.

    Però ora mi sento di dirlo, d'altro canto anche io devo rischiare qualcosina: la Sampdoria è guarita, Giampaolo l'ha curata. Senza miracoli, quelli non funzionano, nè con botte di fortuna o invenzioni mirabolanti: solo con il lavoro, con l'impegno maniacale e con un sangue freddo innegabile. Dobbiamo riconoscerglielo. 

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