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Sampmania: Saponara&Carbonara, il paradiso me lo immagino così
Ci sono immagini che diventano iconiche. Fotografie indimenticabili, che colpiscono per la loro immediatezza, e si trasformano in simboli perfetti di uno stato d'animo o di un momento. La storia è piena di esempi del genere. In piccolo, sta succedendo anche in Liguria. Il quadretto di Saponara incredulo e seminudo abbracciato dai tifosi blucerchiati a Genova è già diventato un santino. Da tempo non si vedeva un'esplosione così genuina di gioia tra i calciatori blucerchiati. Saponara che si lancia in mezzo al popolo doriano fregandosene delle barriere, delle ammonizioni, dei 'pericoli' (ma quali?) connessi al gesto restituisce un po' di spontaneità ad uno sport sempre più artefatto, lontano da quelle persone che si sobbarcano 6 ore di viaggio per vedere una partita. Ecco perchè il fotogramma è così impattante: sta tutto in quell'abbraccio che vediamo riproposto ovunque sui giornali, in televisione e sui social.
C'è un altro momento che trasmette una sensazione simile a quello del sedere di Saponara immerso nell'abbraccio degli ultras della Samp. E' la corsa folle e scalmanata dei ragazzi in panchina, che saltano su come se li avesse punti una vespa e si fanno 50 metri di corsa in 4 secondi netti per inseguire il loro tarantolato numero 5. Anche loro volevano cibarsi di quella energia che scorreva giù dal settore ospiti nei convulsi minuti finali. Non si percepiva soltanto, la vedevi proprio, potevi toccarla. I giocatori di Giampaolo ne hanno fatto una scorpacciata, e sono fermamente convinto che la utilizzeranno come una preziosissima riserva di zuccheri nelle prossime partite. Da quell'esplosione al centesimo minuto attingeranno energie che nemmeno possiamo immaginare oggi. Quella fuga dalla panchina resterà nella nostra mente come un'altra sgroppata di oltre 6 anni fa, in una notte varesina del giugno 2012.
Purtroppo adesso è il momento di ritornare all'attualità, alla prossima partita, che è sempre la più complicata. Non prima però di avervi raccontato un ultimo aneddoto. Non sono sicuro che lo sappiate, ma il sottoscritto è un campione mondiale riconosciuto a livello internazionale. La specialità è ingozzarsi di carbonara, o di qualunque cosa contenga la pancetta. Potrei mangiarne quantità imbarazzanti. Domenica ho approfittato della giornata romana per cimentarmi nella disciplina proprio nella sua patria natia. E' un po' come per un maratoneta marciare tra i 42km che separano Maratona da Atene in Grecia. Ebbene, ne sono uscito vincitore.
Poi, quando sono tornato a casa alla sera, avevo ancora un sorriso ebete stampato in fronte. Poco importa se il volo per Genova è stato dirottato a Linate per il vento, e se sono arrivato a casa alle 3.30 del mattino di lunedì, con la prospettiva di alzarmi alle 7.30 per andare a lavoro. In quei due giorni mi è successo di tutto: Saponara&Carbonara, praticamente è così che immagino il Paradiso.
@lorenzomontaldo
@MontaldoLorenzo