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    Sampmania: sei bella come un gol al centesimo

    Sampmania: sei bella come un gol al centesimo

    • Lorenzo Montaldo
    Ieri sono andato a Roma. In abiti 'civili', non come inviato di Calciomercato.com. Per una serie di congiunture astrali la Sampdoria me la sono vista dal settore ospiti dell'Olimpico, e sono stati i 20 euro meglio spesi della mia vita. Così è stato ancora più bello, perchè Saponara quella prodezza l'ha realizzata proprio davanti ai miei occhi, mentre il mio cervello cercava inutilmente di interpretare le informazioni visive che gli arrivavano. Sapete chi mi ha riportato alla mente? Il gol di Del Piero al Piacenza, stagione 2002-2003. Il numero 10 bianconero era più lontano dalla porta, il cross più teso, ma il gesto tecnico è molto simile. Comunque, non divaghiamo, vi devo raccontare gli ultimi cinque minuti che mi sono costati 5 anni di vita. Minuto 90: “Dai, bisogna reggere ancora cinque minuti”. Minuto 94: “E' finitaaaa!!!” . Sempre minuto 94: “Dove va Massa??”. Minuto 95: “Se va al Var ci dà rigore”. Minuto 96': “........”. Minuto 98: “Pure la beffa di prendere gol all'ultimo secondo, nemmeno il tempo di buttare una palla lunga c'è”. Il minuto numero 100 non ve lo devo neppure raccontare invece, no?

    Al di là del rigore attribuito da Massa alla Lazio, che ritengo scandaloso pure dopo l'intervento del Var – l'arbitro oltretutto riguarda l'azione per 20 volte, ha ragione Giampaolo così è moviola in campo – la Sampdoria non aveva giocato bene. E probabilmente ai punti avrebbe meritato una Lazio comunque non bella, pasticciona e arruffona. La Samp ha tirato in porta due volte, con Quagliarella al termine di una grande azione e poi l'altra con quel numero 5 di cui adesso mi sfugge il nome, ma si dai insomma, quello che ha segnato al 100'. Però, se tieni una gara inchiodata sul pareggio per oltre 95 minuti, e vieni piegato soltanto da un intervento arbitrale quantomeno dubbio, qualche merito evidentemente ce l'hai anche tu. Qualcuno (leggi Giampaolo) l'ha chiamata giustizia divina, non so se si tratti di quello, ma il colpo da karateka di Saponara mi ha parzialmente ripagato di un'altra nottata all'Olimpico di un po' di anni fa, quando tornai da Genova con le pive nel sacco dopo una Coppa Italia soltanto accarezzata. 

    Nella notte più lunga del campionato, almeno sino ad oggi, la differenza in positivo l'ha fatta anche un altro protagonista, rimasto un po' oscurato dalla perla di Saponara. Emil Audero ha preso tutto quello che poteva prendere, compresa una parata su Correa nella ripresa da strapparsi i capelli. Ma anche nel resto della gara, il portiere blucerchiato era stato praticamente perfetto. Dico praticamente, perchè l'errore in disimpegno nel primo tempo che stava per costare il gol è agghiacciante. Proprio per questo motivo ero curioso di vedere come avrebbe reagito ad uno sbaglio che poteva anche rivelarsi condizionante, specie per un giocatore giovane come l'estremo difensore scuola Juve. Audero non mi ha deluso, anzi, ha dimostrato una solidità impressionante. La grande parata, a quel livello, la sanno fare tutti. In pochi però sono capaci di resettare a questo modo il cervello dopo una mezza papera. Lo aveva già fatto nel derby, lo ha riconfermato anche ieri.

    Oggi mi godrò ancora un po' la Città Eterna, perchè al di là di Lazio-Samp Roma almeno due giorni ad ogni occasione se li merita. E' una città splendida, lo sapete, è come passeggiare dentro ad un enorme museo. Non sono nemmeno sicuro di poter descrivere la sua magnificenza: diciamo che è bella come un gol al centesimo, cosa ne pensate?

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