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    Sampmania: Sampdoria-Bologna è per voi

    Sampmania: Sampdoria-Bologna è per voi

    • Lorenzo Montaldo
    In Sampdoria-Bologna c’è tutta la stagione della Sampdoria. Il campionato è interamente sintetizzato nei tremendi novanta minuti di ieri, in una partita che ci ha lasciato demoliti, avviliti, annichiliti. Si può fare tanta bella retorica sulle speranze di salvezza, sul crederci sempre, sul non mollare mai, la realtà però è che questa squadra praticamente è spacciata da un mese. Spero di svegliarmi e di capire che sono sempre io, quello pessimista, ma non credo che spandendo negatività si facciano meno punti. Temo si tratti di realismo. 

    In Sampdoria-Bologna, dicevamo, c’è tutta la stagione della Sampdoria. Ci sono i limiti tecnici, lapalissiani in alcuni frangenti. L’errore di posizionamento e di marcatura di Murru su Orsolini, ad esempio, va a braccetto con la scarsa rapidità del terzino sardo, fresco di ingresso in campo e praticamente doppiato dall’esterno bolognese, che di minuti nelle gambe ne aveva novanta. Questo è un limite tecnico. Sono limiti tecnici, ad esempio, i cross sbilenchi di Leris, ieri ne avrà provati dieci, di cui otto fuori misura. Sono limiti tecnici gli stop sbagliati di Murillo, o la quantità di palloni persi da Djuricic. E’ un limite tecnico anche il pallone sparato su Plutone da Gabbiadini dopo cinque minuti, con Lammers ad un metro completamente solo e a porta spalancata.

    Nel concentrato di 2022-2023 andato in scena al Ferraris qualcuno potrebbe annoverare la componente sfiga. Ogni uscita della Sampdoria, da un anno a questa parte, è caratterizzata da episodi incredibili, praticamente irreali. A memoria, vi ricordate di due rigori in cinque minuti, per una squadra in lotta salvezza, di cui uno segnato e uno sbagliato? Come sapete, io credo che la sfiga conti sino ad un certo punto, e che la fortuna te la vai a prendere. La nostra via crucis, tra rigori al 98’, decisioni incredibili, var e contro var, riesce quasi a farmi ricredere. Però poi rifletto, e penso che far tirare quei due palloni ad un calciatore palesemente scazzato, entrato in campo con sufficienza, che si permette pure di guardare storto la gradinata dopo aver battuto un primo rigore (male), e che calcia il secondo come se ci stesse facendo un piacere, sia una follia. Sfortuna? No. La sfiga te la cerchi. Gabbiadini avrebbe dovuto prendersi la responsabilità e la palla sottobraccio. Sembra qualunquismo, non lo è. E’ solo buonsenso. 

    In Sampdoria-Bologna ci sono pure i limiti di un allenatore a cui tutti vogliamo bene, capace di entrare nel cuore dei tifosi, che ieri però ha sbagliato più di qualcosa. Insistere con Djuricic, ad esempio, mi sembra accanimento terapeutico. Sono mesi che non fornisce una prestazione adeguata. Il cambio Augello-Murru, invece, aveva un senso nell’idea del tecnico serbo, che presumibilmente ritiene l’ex Cagliari più adatto del compagno come terzino puro, e in quel momento Deki era passato alla difesa a quattro, mettendo la squadra a specchio rispetto al Bologna. Purtroppo, di logicità ne aveva poca a livello qualitativo, perché la stagione di Murru è stata sino ad oggi disastrosa. Penso che Stankovic abbia sbagliato a togliere l’unico giocatore in grado di fare la prima punta, ossia Lammers, all’intervallo, e non ho ritenuto particolarmente sensata neppure l’uscita di Gabbiadini, con la squadra obbligata a segnare per vincere. Il mister non è di certo il principale responsabile, ma su Samp-Bologna ci sono delle ombre.

    La cosa che più fa male, però, è che la Samp ci aveva illuso. Con l’Inter avevo visto una partita coraggiosa, a tratti commovente, ed ero certo di assistere ieri ad una prestazione sulla falsariga di quella di lunedì. Ci sono proprio rimasto male. Ovviamente, tutte le considerazioni sopra sono valutazioni a latere, note a pié di pagina che, in una situazione normale, rappresenterebbero il centro nevralgico delle considerazioni post partita e nel mondo blucerchiato di oggi sono soltanto una cornice, un elemento secondario in un quadro ben più preoccupante. 

    A questo hanno ridotto la Sampdoria: ad una società per cui la sconfitta praticamente decisiva per la retrocessione è solo un corollario, qualcosa che neanche ti tocca, perché sei preoccupato da altro. Sampdoria-Bologna è sì una sintesi della stagione, ma è anche frutto delle scelte scellerate di questi anni, compiute da chi ha deciso di regalare una squadra simpatica, in salute e appetitosa, da chi ha ricevuto il succulento cosciotto e lo ha spolpato per bene, da chi lo ha aiutato e da chi è stato a guardare e anzi, persino a giustificare uno scempio compiuto sotto al naso di tutti. E nel conto ci metto pure tutti coloro che hanno raccontato favole mirabolanti da da mille e una notte, e che adesso passeggiano fischiettando e facendo finta di nulla. Adesso, almeno, dovreste avere il coraggio di chiedere scusa. Ecco, Sampdoria-Bologna è per voi. Ve la meritate tutta.

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