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Sampmania: La Signora Sfiga e lavaggi di coscienza
La reazione mostrata dei blucerchiati nella ripresa non mi rende orgoglioso e fiero. Anzi, tutt'altro. Mi fa incavolare come una bestia, perchè proprio non riesco a spiegarmi un primo tempo giocato non solo 'in infradito' (Giampaolo aveva messo in guardia proprio da questo), ma sdraiati sul lettino sorseggiando latte di cocco. Magari il cocco no, dai, non ho mai visto nessuno berlo in spiaggia, ma il concetto è quello. Poi, all'improvviso, dopo l'espulsione di Ramirez, ecco il guizzo di orgoglio. Non mi viene da lodare la squadra per la risposta nella ripresa, bensì mi viene da chiedere perchè così tardi. Questo Doria poteva affrontare alla pari la Lazio, incerottata e condita da due assenze pesantissime. Quando mai ti ricapita di fronteggiarli senza Milinkovic-Savic e Luis Alberto? E dire che la Sud aveva esposto uno striscione, prima delle gara, che recitava 'Ne vale sempre la pena'. Messaggio recepito, direi.
Più o meno dello stesso avviso è anche Giampaolo, che ha sottolineato l'aspetto nei commenti a caldo. “Aver rischiato di pareggiarla mi fa incazzare ancora di più. I ragazzi hanno salvato l’onore e l’orgoglio con quella ripresa ma abbiamo perso la partita. E’ stato un pulirsi la coscienza e questo mi fa arrabbiare. Deve farci riflettere come la distanza non è né tecnica né fisica ma mentale e di ambizioni altrimenti finiamo per appiattirci sulle nostre posizioni. Cosa ho detto ai giocatori nell'intervallo? 'Si gioca così' e 'salvate l'onore' ". Esattamente lo stesso concetto pensato da tanti al Ferraris. Che poi logicamente anche io come tutti sono rimasto anche parzialmente contento del secondo tempo, perchè all'intervallo ci interrogavamo con un collega su quanti gol avremmo ancora rischiato di incassare nella ripresa, con l'inferiorità numerica e giocando in maniera così svagata. Se non altro ci siamo divertiti. Ma non può bastare.
Qualche riflessione sintetica sparsa sulla gara. Come al solito abbiamo sofferto terribilmente un 3-5-2, non è una novità. Colley questa partita non doveva giocarla, lo ha evidenziato anche il mister: “E' un ulteriore errore di Omar, perchè se non sta bene non scende in campo”. Il centrale sapeva di non potercela fare, in tribuna stampa mi hanno parlato non di infortunio fisico, bensì di problemi intestinali, non so se sia vero ma sarebbe un errore davvero grave dare l'ok per partire titolari conoscendo le proprie condizioni. Quando Ramirez la finirà di protestare ogni venti secondi, sarà sempre troppo tardi. La conduzione dell'arbitraggio è stata forse una delle peggiori stagionali, ma sarebbe inutile aggrapparsi soltanto a ciò, anche se parecchie decisioni hanno incanalato l'inerzia dell'incontro.
L'ultimo pensiero invece voglio dedicarlo ad una componente che viene troppo spesso sottovalutata, la sfiga. Anzi, La Sfiga. Talvolta è persino divertente. Mi spiego meglio. Io la sfiga me la immagino come una tizia di mezza età che in coda al supermercato ti si avvicina in silenzio, ti si affianca e piano piano ti passa avanti. E tu lasci perdere, perchè in mano ha solo un cartoccio di latte e un panino. Inizia a passare sul nastro la spesa, poi però allunga la mano, e da dietro l'angolo tira fuori un carrello stracolmo di roba. Ti puoi incavolare, o puoi farti una risata perchè intanto non ci puoi più fare niente. Ecco, ho provato esattamente la stessa sensazione. Quante altre volte avete visto un tiro che centra il palo, rimbalza sulla schiena del portiere già sdraiato a terra e esce fuori? O un calciatore di Serie A che ad un metro dalla porta con lo specchio completamente libero incespica in corsa sul pallone e lo spara a lato del palo? Dai, non succede mai. La Signora Sfiga, appunto. Meglio farsi una risata, già che per una volta non avevamo nulla da giocarci. Sarà una scena che porterò sempre nel cuore. La metterò di fianco al gol sbagliato da Correa contro l'Inter.
@lorenzomontaldo
@MontaldoLorenzo