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Sampmania: referendum Cassano, sì o no?
A bloccare l’entusiasmo al momento è Zenga così come in passato era stato Mihajlovic. Non è una chiusura totale, è più un tentennamento, un ragionamento con i suoi pro (tecnica invidiabile e una voglia matta) e i suoi contro (forma fisica da ricostruire completamente e quella testa che ogni tanto esce dagli schemi in maniera irreparabile). Zenga in realtà avrebbe bisogno di altro, vuole un bomber che per ora la Sampdoria non ha, vuole un centrocampista che possa raccogliere l’eredità di Duncan in partenza. Insomma le priorità sono altre e per un allenatore sono quelle che contano.
A mediare tra le due posizioni c’è il presidente Ferrero. L’accordo con Fantantonio l’ha trovato nella maniera giusta: ingaggio basso per gli standard del barese, bonus per gol e presenze in modo da non far esaurire l’entusiasmo ai primi colpi di classe e la clausola più importante: se arriva la cassanata va via Cassano. Convincere Zenga però sembra più difficile, presentarsi a Pinzolo con un bomber e poi fargli accettare la scommessa Cassano potrebbe essere la strada giusta.
Cassano sì o Cassano no? Il voto è difficile, la testa dice no perché Cassano senza partite nelle gambe da sei mesi non può servire ad una squadra ambiziosa. Il cuore dice sì perché il numero 99 con uno stop può far innamorare tutti. In mezzo c’è una decisione da prendere il più fretta possibile perché il tormentone rischia di destabilizzare l’ambiente. Se a qualcuno può interessare nel referendum Cassano la mia crocetta è sul no. Come tutti quelli che seguono la Sampdoria per lavoro o per passione Fantantonio mi ha fatto innamorare ma ormai è passato troppo tempo.