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    Sampmania: 'quattro'-'tre'- 'x' (non sono ancora preoccupato

    Sampmania: 'quattro'-'tre'- 'x' (non sono ancora preoccupato

    • Lorenzo Montaldo
    Non sono preoccupato dopo Atalanta-Sampdoria. Alt, stop, prima di iniziare ad aggredire il sottoscritto, mettiamo in chiaro un paio di cose. Sì, ho visto pure io la tremenda partita giocata dai blucerchiati. Sì, concordo, è stata forse una delle peggiori Samp della stagione. Sì, mi spaventano l’atteggiamento, la molle remissività, l’evidente assenza di organizzazione (stranezza, per una squadra di Giampaolo). Sì, trovo inconcepibili alcune scelte e no, non credo si possa accettare un simile passo indietro a livello di compattezza e offerta propositiva, specialmente nella condizione in cui ci troviamo. E no, non biasimo chi si dice spaventato. Di solito, quello pessimista sono io.

    Fatta la doverosa premessa, veniamo alla partita. Atalanta-Samp è stata un tiro al piattello. La Dea, infarcita di cosiddette riserve - ognuna delle quali sarebbe titolare inamovibile nella nostra formazione - ha letteralmente massacrato i blucerchiati. Fortuna che giocavano senza attacco: tu pensa se lo avessero avuto. I nerazzurri hanno inscenato da subito un pressing forsennato e altissimo. Già la Sampdoria non gode di eccelsi palleggiatori, anzi, forse la principale assenza nello scacchiere genovese è quella di un uomo d’ordine in mezzo al campo. Se la vai pure a prendere alta, la palla dalla difesa non riesce a farla uscire neppure per sbaglio. Figurarsi contro l’Atalanta, che ti porta l’uomo sin sull’uscio di casa, ti asfissia e ti stritola per novanta minuti.

    Difficile persino architettare contromosse, quando l’Atalanta è in giornate del genere. Spostare un elemento più avanti o più indietro, o cambiare l’ordine degli interpreti tra campo e panchina, serve a poco a fronte di un tale divario atletico e di conoscenze. Ovviamente, ciò non significa che Giampaolo sia esente da critiche. La difesa spuria a tre/cinque è un esperimento da non replicare, crea voragini enormi e, soprattutto, causa vuoti d’aria in cui possono spadroneggiare gli implacabili e tremendi incursori avversari. Urge ritornare, quanto prima possibile, al quattro-tre-x, dove ‘quattro’ sono i difensori, in linea e ben sezionati per compiti e incarichi, ‘tre’ sono i centrocampisti e ‘x’ sta per il reparto avanzato. Ecco, se c’è un segmento di campo dove non solo possiamo accettare, ma al contrario per il quale auspichiamo variazioni sullo spartito, è proprio questo. Il tema della convivenza Quagliarella-Caputo è tornato d’attualità, e continua a non convincermi. Se proprio si intende proseguire tenendo buona la falsariga del trequartista alle spalle dei due attaccanti, credo avrebbe senso considerare l’impiego singolo di uno dei due esperti centravanti, supportato da una seconda punta, Giovinco quando sarà in condizione o piuttosto Sabiri. A proposito dell’ex Ascoli, considerando invece gli spunti forniti nelle due gare in cui lo abbiamo potuto osservare, sarei solleticato dall’idea di un doppio rifinitore alle spalle dell’unica terminale offensivo: Sensi-Sabiri dietro a Quagliarella o Caputo, per dire.

    Alcuni elementi, inoltre, paiono essere ancora inferiori al livello medio richiesto per questa Samp. I difensori hanno giocato la peggior partita della stagione, imbottita da svarioni marchiani di piazzamento e di concetto, e certi centrocampisti avrebbero bisogno di un periodo di rieducazione tecnica e di palleggio. Insomma, come vedete, Atalanta-Samp mi è sembrata una partita tremenda, per divario e prestazione, negarlo sarebbe disonesto e prevenuto. Ma, ve lo ripeto, non sono così preoccupato dopo Atalanta-Samp. Non più di prima, quantomeno.

    Avete ragione, vi devo una spiegazione. Novanta minuti del genere ti fanno arrabbiare, ti mandano il sangue al cervello, ma nell’economia di un campionato, e nel gioco di forze e pesi, possono essere accettati. Andare a Bergamo e perdere, lo metti in conto. Preferiresti non così, per carità, è lapalissiano e qui nessuno è masochista, ma essere bistrattati dall’Atalanta odierna è qualcosa di altamente plausibile. Il Doria non è mai stato, in tutto il campionato, una squadra di fenomeni. Non lo era prima del mercato, e non lo è dopo. E’ un club che deve salvarsi, con ogni via lecita, e la grande partita deve sfoderarla con l’Empoli, o con l’Udinese di turno. Lo so, in tal modo hai sempre l’acqua alla gola. Già, è la lotta per il mantenimento di categoria ad avere simili connotati. Quindi no, non sono preoccupato. Non ancora, per lo meno, o non più di prima. Sono sicuro che la Samp di Udine non sarà neppure lontana parente di questa. E credo non ripeterà gli errori: quelli di Bergamo li ho visti io, li avete visti voi, li avrà visti pure Giampaolo. E non credo li replicherà.

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