Sampmania: punto e a capo
Siamo punto e a capo, di nuovo, in meno di un'ora e mezza siamo tornati indietro a due settimane fa, quando impazzava il toto allenatore e ancora non avevamo fatto i caroselli per un 2-0 al Cosenza. Certo, il 3-1 di Bolzano va contestualizzato: la partita persa ieri non vale quelle con il Catanzaro o con il Como. Ha più tratti in comune con la sconfitta di Marassi contro il Venezia, perché è state episodica, indirizzata da una decisione inconcepibile dell'arbitro, che non va neppure a rivedere l'intervento (pulito) di Ghilardi al Var, maturata a seguito di una giocata personale di Odogwu e di un torto arbitrale clamoroso. Tutto sicuramente vero, ma il risultato è lo stesso: zero punti dal Venezia, zero dal Sudtirol. E la classifica fa sempre spavento a guardarla.
Siamo di nuovo punto e a capo, già, e mi ritrovo qui ad abbozzare analisi della partita, quando però è evidente che non bastano sempre e solo la sfiga o gli errori arbitrali o le congiunzioni astrali a spiegare questo naufragio. Pirlo dovrebbe illustrare alcune scelte, a partire dai cambi al novantesimo, dal desiderio di togliere sempre il migliore in campo, e da quella che sembra un'assoluta incapacità di leggere una partita in corso. Certo, anche lui ha delle attenuanti: un'intera difesa fuori per infortunio, Pedrola rotto, un Ricci arrivato per essere faro della squadra e ridotto a riserva di Yepes non aiutano. Però su una formazione interamente rintanata dietro alla linea della palla per quaranta minuti, incapace di tenere un risultato - uno! - con le sue forze, credo che possa dare qualche spiegazione estranea alle solite banalità del caso. Aggiungo anche un altro aspetto, che mi è stato fatto notare da un amico: questa Samp va terribilmente in difficoltà sulle punizioni dalla trequarti. La linea resta sempre alta, si creano spesso buchi o spazi dove si infilano giocatori in grado di controllare il pallone al limite dell'area in tutta tranquillità. Insomma, un disastro. Questi sono aspetti di cui deve rispondere un allenatore.
Sono consapevole del fatto che, senza quel rigore regalato al 93' al Sudtirol, avremmo comunque grosse perplessità e altrettanti dubbi, ma probabilmente percepiremmo uno scenario meno nero. Anzi, qualche ottimista potrebbe guardare il bicchiere mezzo pieno, sottolineare i tre risultati utili consecutivi, una trasferta senza sconfitte e altri aspetti del genere. Ma sono altrettanto conscio di quanta importanza abbiano, a livello di narrazione e di emotività di un campionato, episodi del genere. Andare a Salerno adesso comporterà solo un dispendio di energie e di risorse, quella di sabato con il Palermo sarà una vera e propria montagna da scalare e francamente mi reputo già abbastanza sfiduciato. Ho una sola speranza: mi auguro che chi di dovere veda le difficoltà tecniche e qualitative di questa squadra, e possa porre rimedio alle gigantesche lacune che tutti noi, miseri fruitori senza patentino da addetti ai lavori, sottolineiamo da oltre due mesi. Perché signori, il baratro è lì davanti. Avete degli investimenti da proteggere, mi auguro ne terrete conto a gennaio. Intanto, noi siamo di nuovo punto e a capo, ma ormai purtroppo ci siamo assuefatti.
@lorenzo_montaldo
@MontaldoLorenzo