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    Sampmania: prova di forza

    Sampmania: prova di forza

    • Lorenzo Montaldo
    Sono pazzo di Lucas Torreira. L'ho già scritto più volte, rischio di diventare ripetitivo, ma ritengo il regista blucerchiato l'unico, vero insostituibile della Sampdoria. Era dai tempi di Sergio Volpi - praticamente la preistoria, 9 anni nel calcio sono un'eternità - che non vedevo al Doria un giocatore con caratteristiche così pure in fase di impostazione. Qualche differenza con Volpi ovviamente c'è. Ad esempio Torreira predilige giocare nello stretto, e si affida con minor frequenza al lancio. Ma la capacità di immaginare lo spazio, sezionarlo e sapere esattamente dove dare la palla, con che ritmo e a quale compagno, beh, quella è davvero una qualità che hanno in comune. Rispetto a Volpi Torreira ha una peculiarità in più: è quel fuoco che lo spinge a pressare sempre, in ogni zona del campo. Il piccoletto uruguaiano è unico perchè rompe e crea, martella e rifinisce. E' per questo motivo che ritengo sia fondamentale impostare un progetto credibile sul classe 1996.

    Ora, però, veniamo alle note dolenti. Quelle che hanno agitato i sonni dei tifosi che come il sottoscritto si sono innamorati di Torreira, e che temono di vederselo scippare da un momento all'altro. L'ex Pescara ha un contratto lungo, ma con un salario molto basso. E, soprattutto, ha un procuratore che lo vuole portare lontano da Genova, magari alla corte del vecchio amico Monchi che nel frattempo si è insediato a Roma. Pablo Bentancur (stranamente silenzioso da qualche tempo) ha rifiutato ogni offerta proveniente da Corte Lambruschini, e ha detto in ogni salsa che Torreira prima o poi lascerà la Samp. Ci ha provato a gennaio, ha rimandato i discorsi all'estate, ora la Samp sembra averlo dichiarato 'incedibile', sotto la spinta di Giampaolo che è intervenuto in prima persona per convincerlo della permanenza in blucerchiato. Però, c'è un 'però' grosso come una casa: Torreira guadagna 'pochissimo' per un calciatore di quel livello (120mila euro più bonus a stagione) e piace a svariate realtà sparse per l'Italia e l'Europa. Nel frattempo il ragazzo classe 1996 - giustamente ambizioso - si è visto disfare pezzo dopo pezzo quella macchina di cui nella scorsa stagione lui era il motore e il timone. Ha visto Skriniar, Muriel e Bruno Fernandes andare a guadagnare cifre inarrivabili per la Samp, ha visto il suo coetaneo Schick sballottato a suon di milioni tra Inter, Juve e Psg prima dei ben noti problemi fisici. Insomma, se a Torreira dovesse andare tutto un po' stretto ultimamente, sinceramente lo potrei comprendere.

    Va detto che un'altra peculiarità di Torreira è la capacità di isolarsi dalle voci e chiudere fuori dalla testa il calciomercato quando gioca a pallone. Fateci caso, anche nella scorsa stagione, preso in mezzo tra i rumors di una possibile cessione e i mugugni del pubblico che non ha apprezzato alcune dichiarazioni, non ha mai calato il suo rendimento. Torreira è rimasto lo stesso giocatore generoso e sveglio di inizio anno. E' la stessa sensazione che sta trasmettendo in queste prime due settimane di ritiro. In tanti però hanno preso la voce di un possibile arrivo di Dioussé a Genova come un preludio all'addio del numero 34. Questo perchè un altro centrocampista, seppur bravo ed estremamente promettente, non serve alla Sampdoria. E anche perchè Giampaolo sta provando spesso Capezzi nella posizione di regista, peraltro con ottimi risultati.

    Ora alla Sampdoria serve una prova di forza: blindi davvero Torreira, non ceda alle lusinghe del mercato. Il contratto sino al 2020 lo permette. Lo tenga ancora un anno a Genova, magari adeguando l'ingaggio per tributargli il giusto riconoscimento, trovando un punto d'intesa con il procuratore. Dia la dimostrazione che i giocatori doriani saranno anche 'tutti cedibili' ma che la Samp non smobilita, migliora e cresce. Se da Corte Lambruschini sapranno rispondere di no alle pretendenti per Torreira, la prossima volta che qualcuno desidererà venire a trattare per il regista saprà di dover mettere mano al portafogli. E state pure certi che un giocatore così non si deprezza: se mai, migliora. L'investimento è in cassaforte, un po' come la palla quando la passi a Torreira.

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    @MontaldoLorenzo

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