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Sampmania: immobilismo e ritiri azzoppati
La Sampdoria, a dodici giorni dall'inizio del ritiro, è ancora un cantiere a cielo aperto. Sono trascorse quasi due settimane di preparazione, nel calcio un'eternità. Mancano un difensore centrale, forse anche due, un terzino, un trequartista e almeno un attaccante, in attesa di capire cosa farà da grande Patrik Schick e, soprattutto, cosa farà la Sampdoria di Patrik Schick. In sostanza, la spina dorsale della squadra è stata rimossa, asportata e la ferita è rimasta aperta. Quella che ha a disposizione mister Giampaolo è una rosa monca, alla ricerca di una quadra e di un'identità. Una compagine che lavora con intensità e concentrazione agli ordini di un allenatore preparato e attento, ma che è anche alla disperata ricerca di quei punti fermi che non riesce a trovare, perchè sono stati ceduti. C'è un'altra componente, a mio modo di vedere, che determina il successo o meno di una formazione di Serie A: è la possibilità di lavorare su una squadra formata e dai contorni nitidi già dal ritiro. Si tratta di un lusso che a Giampaolo non è concesso. E non venitemi a ripetere quella cantilena, che sento e leggo ovunque: "Il mercato è lungo, siamo ancora a luglio". Anche perchè un conto è imbastire uno schema e insegnare determinati movimenti a 9-10 titolari, per poi inserire gradatamente un paio di giocatori. Tutto un altro paio di maniche, invece, è iniziare a lavorare due settimane dopo gli altri, dovendo ripartire da zero o quasi.
C'è anche un'altra analisi che andrebbe fatta. Non discuto le cessioni, arrivate tutte a prezzi più o meno vantaggiosi o per circostanze difficilmente evitabili. E non mi permetto di analizzare neppure le dinamiche del mercato, anche perchè noi comuni mortali, esclusi dalle stanze del potere in cui si discutono i trasferimenti, difficilmente avremo un quadro completo della situazione. Quello che mi lascia perplesso è che la vendita dei pezzi pregiati di casa Samp sia arrivata evidentemente senza avere già in pugno il futuro sostituto, o comunque senza aver già imbastito una trattativa dalle cifre ben precise. Se hai le casse gonfie, e bussi alla porta del Sassuolo e chiedi Ferrari dopo aver ceduto Skriniar, o a quella dello Sporting Gijon per Meré, è logico sentirsi rispondere con valutazioni iperboliche e fuori mercato. Conoscendo la disponibilità economica del mio potenziale acquirente, e il suo disperato bisogno di comprare, anche io sparerei alto. E' la pura e semplice legge del mercato, una legge che la Samp deve imparare a conoscere il prima possibile. Per evitare un altro ritiro azzoppato.
@MontaldoLorenzo