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    Sampmania: persino il Fragolino è meglio di un mercato del genere

    Sampmania: persino il Fragolino è meglio di un mercato del genere

    • Lorenzo Montaldo
    Dal momento che il mio ex compagno di banco l’altro giorno si è risentito per il termine ‘infame’ che ho usato nei suoi confronti in questo Sampmania, oggi vi racconterò un’altra storiella che lo coinvolge. Dovete sapere che all’epoca della prima liceo (il terzo anno per gli studenti non classicisti) andammo una settimana in gita in Sicilia. Lì il mio amico, che da questo punto in poi chiameremo ‘l’Infame’ per comodità, prese una delle prime vere ciucche della sua vita. Capitò una sera in un albergo vicino a Noto, l’Infame si strinò con il vino Fragolino. Sto aspettando ancora adesso di vederlo ritornare in camera. Ora voi vi starete chiedendo: ‘come cavolo si fa ad ubriacarsi con il vino Fragolino’. Bella domanda, me la pongo pure io da allora, ma dai, avevamo 16 anni.

    La cosa interessante, però, è successa il giorno dopo. Mentre trascinavamo questo cadavere bianchiccio in giro tra chiese e monumenti, tutti notavano il malessere sul suo volto, compresa la professoressa di matematica che ci accompagnava. Peccato che, invece di cazziarlo a puntino, l’insegnante ci chiese preoccupata se avvertissimo anche noi strani sintomi, perchè ‘L’Infame mi ha detto che gli ha fatto male la colazione, non vorrei ci fosse qualcosa nel cibo". Già, la colazione. Già.

    All’epoca mi chiedevo come mai a lui avessero creduto con tanta facilità, quando a parti invertite mi avrebbero probabilmente preso per un tossico senza speranza. Poi però crescendo ho svelato l’arcano. Era per via del credito residuo. Che non è quello del telefono, eh. L’infame aveva tutti 8 e 9, e si era messo da parte un bel po’ di credibilità extra. Un po’ come è successo alla Sampdoria. Dite la verità, nessuno di voi si aspettava DAVVERO che a fine del mercato ci saremmo trovati ad ‘ammirare’ quello che viene universalmente definito il peggior mercato degli ultimi 10-15 anni. “L’anno scorso Saponara e Tonelli sono arrivati l’ultimo giorno, idem Zapata e Strinic l’anno prima” era il mantra più ripetuto tra social e bar. Hai voglia a far notare le tempistiche troppo lunghe o sballate, o che non era plausibile ridursi al pre sosta per completare una formazione di Serie A, buttando via due partite. Il credito residuo, la fiducia - chiamatela come volete - riusciva a tacitare almeno momentaneamente le vocine che ci parlavano di sventura nella testa. Alla fine però la ciucca di fragolino è arrivata davvero anche per noi, e la mattina dopo la sbornia i sintomi li accusiamo tutti quanti, dal primo all’ultimo.

    Rileggere tutto d’un fiato l’elenco di chi se n’è andato, e di chi invece è arrivato, fa rabbrividire. Volete provarci? Hanno salutato: Andersen, Praet, Defrel, Sala, Saponara e Tonelli (tralascio i giocatori che non erano in rosa tipo Verre, e le operazioni minori alla Rolando). Sono arrivati: Augello, Chabot, Depaoli, Leris, Maroni, Murillo, Rigoni, Rocha e Thorsby. Fateci caso, non c’è uno dei calciatori persi o non riscattati dalla Samp quest’estate che non rivorrei oggi. Altro dato interessante: di tutti i giocatori arrivati a Genova, soltanto in quattro l’anno scorso hanno disputato almeno una gara in Serie A: Rigoni, Depaoli, Leris e Seculin. Di questi quattro, uno è stato accantonato dall’Atalanta di Gasperini. Gli altri tre invece giocavano nel Chievo rimasto ininterrottamente all’ultimo posto della classifica di Serie A dalla seconda all’ultima giornata, e che ha ottenuto la prima vittoria in campionato il 29 dicembre, nel turno conclusivo del girone di andata. Se non è un record, poco ci manca. Murillo, di gran lunga il nome più conosciuto della sessione, approdato a Bogliasco per sostituire un certo Andersen, ha totalizzato la bellezza di tre presenze in Liga: due da titolare, una con il Valencia e una con il Barcellona, e una da subentrante sempre con i blaugrana. Leggo tanti tifosi che ritengono la rosa ‘non da retrocessione’: mi auguro che sia vero, ma se è così credo sia merito principalmente dell’intelaiatura già presente, e non dei correttivi che hanno decisamente indebolito l'undici.

    E’ interessante anche notare la formula con cui si sono concretizzati questi trasferimenti: a titolo definitivo la Samp ha acquistato soltanto Leris, Depaoli, Chabot e Rocha. In sostanza, tutte le operazioni minori mentre gli altri, tra cui spiccano i tre trasferimenti più ‘pesanti’ della sessione, ossia Rigoni, Murillo e Maroni, sono stati prelevati in prestito con diritto o obbligo di riscatto. Significa che la spesa ricadrà sul nuovo bilancio, e su un’eventuale nuova proprietà. Come valutare un mercato del genere? Me lo sono chiesto, ho provato a dare un voto ma onestamente mi risulta piuttosto complicato giudicare qualcosa che letteralmente non c’è stato. Inutile sorprendersi dei colpi svaniti, o di quei voltafaccia da parte di calciatori letti come ‘tradimento’. Imbastire un’operazione corposa sulla base di un prestito è praticamente impossibile, e ritengo sia ingiusto prendersela con il povero Osti. Provateci voi a comprare gioielli e diamanti sulla base dei ‘pagherò’, senza poter spendere nulla al momento dell’acquisto. Vi dovete accontentare delle perline incluse nella 'Fabbrica dei gioielli', e tanti saluti.

    Sono molto curioso di sentire un’analisi da parte di un componente della società Sampdoria su quello che è stato il mercato, anche se ad oggi nessuno dei tesserati blucerchiati si è espresso in merito, e sono passati tre giorni. Sarei persino divertito da qualche goffo tentativo di  giustificare simili operazioni, non ci fosse in gioco la pelle di una creatura a cui parecchi tengono. Io e l’Infame, però, siamo concordi su un punto in particolare: il credito residuo adesso sta a zero, questo sì come quello del mio cellulare. Ah, abbiamo anche un’altra convinzione comune. Persino una ciucca di Fragolino è meglio di un mercato del genere. E datemi retta, una ciucca di Fragolino fa schifo. 

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