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    Sampmania: notta fonda su Zenga

    Sampmania: notta fonda su Zenga

    La Sampdoria perde contro una Fiorentina quasi perfetta la prima partita in casa della sua stagione. Sul banco degli imputati finisce come sempre Walter Zenga che ha perso la battaglia con Paulo Sousa, primo allenatore contatto da Ferrero per il dopo Mihajlovic. Il campo ha dato il suo verdetto, la Viola è più forte su tutta la linea, nei singoli e nel gioco di squadra, ma soprattutto ha un’identità forte plasmata dal suo allenatore. Alla Sampdoria di Zenga questa manca e si nota sempre di più.

    La squadra di ieri è stata sovrastata caratterialmente ancora più che tecnicamente dai primi della classe, per la prima volta anche a Marassi il Doria è sembrato in balia dell’avversario e degli eventi come avviene spesso fuori casa. Nessuna cattiveria per recuperare la gara, nessun sussulto mentre Ilicic e Borja Valero passeggiavano per il prato sciorinando calcio. Nessun accenno alla reazione né dopo il primo gol né dopo il secondo.

    La Sampdoria peggiore della stagione al Ferraris si è trovata davanti la squadra migliore del campionato e si è sciolta. Colpa dei giocatori, incapaci di rispondere allo strapotere viola, colpa di Zenga che non è riuscito a mettere in campo una squadra con delle fondamenta salde. Il tecnico sbaglia, non è l’unico, e a preoccupare è soprattutto l’ambiente che gli si è creato attorno.

    Ieri nel momento in cui lo speaker ha scandito il suo nome dalla Gradinata Sud sono arrivati fischi, nessuno dagli altri settori ha abbozzato un applauso. Genova non crede che sia Zenga l’uomo giusto per la Sampdoria, lo dice la gente e ora anche i risultati non bastano più a sostenere la posizione del tecnico. A Udine potrebbe cambiare tutto.
     

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