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    Sampmania: non voglio credere che stiamo festeggiando  il punto di Ascoli

    Sampmania: non voglio credere che stiamo festeggiando il punto di Ascoli

    • Lorenzo Montaldo
    Credo che ai giocatori e all'allenatore della Sampdoria, che celebrano il risultato di Ascoli come un "buon punto", da cui "ripartire", con tutto il suo corollario di frasi fatte e banalità assortite, vada ricordato che loro oggi rappresentano la peggior Sampdoria della storia. Questo invece non è un modo di dire: è proprio così. Non è un giudizio di merito, è pura matematica. Numeri alla mano, quello dell'autunno 2023 è il peggior inizio della storia della Sampdoria, nella peggior categoria in cui la Sampdoria abbia mai militato. Se il pareggio di Ascoli era "Quello che ci voleva", la "nostra scintilla", forse abbiamo un problemino di valutazione. 

    Non penso che Pirlo possa risollevare la Samp. Voglio illudermi che abbia i mezzi per riuscirci, ma non credo succederà. Al Del Duca i blucerchiati hanno pareggiato soltanto per un guizzo estemporaneo, per un rigore ingenuo e davvero banale. Stop. La Sampdoria non ha orchestrato un'azione degna di nota, non ha creato nulla, e ha rischiato tanto. L'ennesima rete subita su traversone dalle fasce, con marcature da dopolavoro ferroviario, certifica un difetto di preparazione tattica abbastanza inquietante. La Samp di Pirlo è indietro a livello atletico e applicativo su tutte le avversarie. Io, sino ad oggi, non ho ancora visto una singola squadra meno preparata della Samp. Sono tutte migliori di noi, sia sul piano fisico che su quello tattico e di studio situazionale. 

    D'altro canto, questo gruppo ha iniziato a lavorare sul 4-3-3 a luglio, poi è passata al 4-4-2 e alla fine al 3-5-2. Cambiare lo ritengo sintomo di intelligenza, stravolgere invece è un segnale di confusione. E' vero che i tanti infortuni e le assenze hanno condizionato il lavoro del tecnico, gli va riconosciuto, ma lavorare per quattro mesi su movimenti e coperture per una difesa a 4, e ritrovarsi a metà ottobre a giocare una partita con tre centrali non può fisiologicamente portare nulla di buono. Le quattro sostituzioni all' 80° per rimpiazzare pedine stanche, senza provare a variare per nulla l'inerzia della partita, rappresentano invece l'ennesima scelta poco comprensibile.

    Sono stato abbastanza duro con Pirlo, me ne rendo conto, ma avevo buone aspettative su di lui. Mi piaceva il suo modo di porsi, alcune idee e principi. Per questo motivo mi reputo deluso il doppio. Poi, però, è il caso di parlare anche dei giocatori, perché il mister ha responsabilità evidenti nella peggior Sampdoria di sempre, ma i calciatori ne hanno altrettante. Anzi, forse qualcuna di più. Inizio a pensare di aver sopravvalutato la forza di questa rosa. Ad inizio anno, guardando le squadre che arrivavano al Ferraris e leggendo la nostra formazione, ho quasi sempre pensato di essere superiore, almeno sulla carta, agli avversari. Ora invece non ne sono più così sicuro. Gli sbagli concettuali nella scelta del passaggio sono un conto, gli errori banali sulla misura dell'appoggio, sul controllo palla, l'inciampo tecnico sono un altro paio di maniche. Lì, ci puoi fare poco. Se De Luca, fresco e appena entrato, spara addosso a Viviano il pallone del possibile 1-2, se Yepes sbaglia il passaggio e regala una rimessa laterale ad altezza corner, se Ghilardi ceffa lo stop e la palla finisce a tre metri di distanza rotolando tra i piedi degli avversari, se Barreca viene quasi doppiato da Bayeye, probabilmente sono io a dover rivedere le mie convinzioni sulla squadra. Ovviamente non sto gettando la croce addosso a specifici giocatori, loro sono soltanto esempi, il discorso va esteso a tutti gli elementi di questa Sampdoria. 

    Volete un dato abbastanza inquietante? L'anno scorso, per salvarsi ed evitare i playout sarebbero serviti 41 punti. Significa che, per evitare la lotteria con in palio la Serie C, il Doria dovrà farne ancora 37 in 29 giornate, media 1,28 a partita. Praticamente la stessa media (1,29) tenuta l'anno scorso dal Venezia, arrivato ai play off. Probabilmente sono troppo bacchettone io, ma quando vedo i calciatori celebrare sui social l'1-1 di Ascoli con post e foto tronfie, mi stropiccio gli occhi e mi viene da chiedere se sto sognando. La Sampdoria è penultima in Serie B, con tre partite in più del Lecco, quindi virtualmente fanalino di coda, dopo un intero campionato vissuto sempre da ultima in Serie A, e i suoi giocatori si possono permettere atteggiamenti da sbruffoni? Ecco, forse l'errore è stato anche questo: un po' più di umiltà sarebbe servita da subito a tutte le componenti della peggior Sampdoria della storia. Sarebbe il caso di farne un bel bagno.

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