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Sampmania: non toccate questa squadra!
Mi rivolgo ipoteticamente alla dirigenza blucerchiata, ovvio. Anche perchè gennaio è alle porte e la storia recente produce, nei tifosi doriani, una sinistra e sinuosa inquietudine man mano che le foglie ingialliscono e ci si avvicina al Natale. E' ormai prassi comune a Genova che l'Epifania non porti via soltanto le feste, ma anche i migliori giocatori della Samp. Ne avevo già scritto in un altro Sampmania, citando gli esempi di Gabbiadini ed Eder in relazione a Muriel. Ma questa squadra non è soltanto l'attaccante colombiano.
La Sampdoria gira perchè i meccanismi filano, perchè tutti sanno sempre cosa fare e quando farlo. La Samp funziona perchè i reparti si muovono in sincrono, come un onda, e funziona perchè a centrocampo Linetty corre per due, Barreto picchia per due, e Torreira pensa per due. Funziona perchè Bruno Fernandes è l'elastico perfetto per rimbalzare tra il reparto mediano e le due punte, funziona perchè Silvestre dietro ha autorevolezza persino in avanzo, e un po' la regala anche al giovane Skriniar. Lo slovacco è un giocatore promettente, ma con un altro centrale al suo fianco sono convinto che avrebbe avuto un avvio di carriera molto più difficile. La Samp ha ingranato anche perchè il tanto vituperato Regini si sacrifica a sinistra e regge come mai aveva fatto in carriera in un ruolo che, lo ha detto chiaramente in tutte le salse, non è il suo. La Samp rende perchè ha un portiere che para anche gli spilli, e un vice - Puggioni - che ha dimostrato affidabilità estrema. Non era scontato.
La Samp vince perchè, finalmente, ha carattere, la Samp convince perchè ha un allenatore che sì, aveva ragione lui a non voler fare un passo indietro anche quando tutti glielo chiedevano e, in certi casi, imponevano. Questa squadra rende perchè, diamo a Ferrero (e alla dirigenza) quello che gli spetta, dal centrocampo in su è costruita molto bene, seppur con qualche doppione di troppo. Il Doria porta a casa risultati perchè ha sbagliato pochissimi colpi nel mercato, e ha vinto quasi tutte le sue scommesse. E' una circostanza quasi irripetibile perchè entra in gioco anche l'unica variabile imprevedibile e imponderabile del mondo del calcio, eppure la più importante: la fortuna.
Ecco perchè sprecare tutte queste congiunture sarebbe, come dicevamo in apertura, un sacrilegio. E quando ti ricapita che i pezzi del puzzle si incastrino così bene tra loro? Gettare alle ortiche il tutto andando a minare gli equilibri sarebbe stupido. Si può fare qualche correttivo, certo. Per affrontare la risacca che inevitabilmente arriverà nel girone di ritorno non servono stucchi e scenografie. Bisogna puntellare le fondamenta con travi solide, funzionali. Non servono delicati artisti, ma carpentieri: un centrale, magari all'altezza di Silvestre, un terzino sinistro. Poco altro. Operare sui giovani già a gennaio, quello sì, il caso Torreira insegna. Ma per carità, non toccate questa squadra. Che non vuol dire soltanto non cedere Muriel, sia ben chiaro.
Per gli Jovetic, o gli altri nomi suggestivi che da qui alla chiusura del mercato inizieranno a circolare c'è sempre tempo. L'estate sembra messa lì apposta per sognare di (fanta)calciomercato. A Ferrero non chiediamo i botti di Capodanno, che attirano l'attenzione ma che ti fanno anche sussultare. Chiediamo un po' di noia e monotonia, nulla di più. L'interesse, stia tranquillo, ce lo metteremo comunque.