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Sampmania: scale di priorità
Comunque torniamo a noi, e al nostro sfrenato sogno di una salvezza da raggiungere magari senza i patemi dello scorso anno (qualcuno fa lo spavaldo, ma io i brividi ghiacciati al Via del Mare e il sudore all’idea di Bonazzoli buttato fuori non li ho scordati). Non sono d’accordo quando sento dire che, per la permanenza in Serie A, la priorità deve essere un attaccante. E’ fondamentale prendere una punta di peso, questo è fuori di dubbio, ma credo vada fatta un’analisi globale, e in quest’ottica ritengo estremamente sottovalutato il ruolo della difesa. In oltre un anno di Ranieri, il Doria ha incassato 72 reti in Serie A su 44 partite. Sono 1,6 a gara, non poche, ed è una statistica fedele perché il valore è all’incirca lo stesso tra le due annate. Anzi, in questa prima metà stagione oltre a non essere migliorato rispetto allo scorso campionato, è addirittura peggiorato, passando da 1,6 a 1,7. Conseguenza abbastanza logica, poiché il reparto non solo non è stato aggiustato, ma ha perso due interpreti, obbligando il tecnico a soluzioni abbastanza fantasiose in seguito agli inevitabili e ampiamente prevedibili infortuni e squalifiche. Non è vero quindi l’adagio “Per salvarsi ti serve prima la punta”. Gli svarioni difensivi ei giocatori adattati e fuori posizione, di punti te ne fanno perdere parecchi. Specialmente se la tua difesa è la tredicesima della Serie A.
Viceversa, la statistica dei gol segnati non risulta affatto male. La Samp vanta l’ottavo miglior attacco, con 24 reti messe a segno. Paradossalmente, la media di Ranieri è persino migliorata rispetto all’anno scorso. Oltretutto dovendo rinunciare a lungo di elementi importanti come Gabbiadini e Keita. Precisazione: i numeri non mi servono per sostenere la tesi ‘Il Doria non ha bisogno di un centravanti alla Llorente’. Io ad esempio non sarei stato personalmente molto favorevole all’acquisto dello spagnolo, tutt’altro, ma un giocatore con quel tipo di caratteristiche serve eccome. La statistica è utile semplicemente a restituire una scala di priorità. Purtroppo, non sempre essa corrisponde ai desideri altrui. Comprendo benissimo come l’acquisto di un attaccante sia più soddisfacente, più mediatico, più ‘spendibile’ rispetto all’innesto di un difensore solido, o di un terzino affidabile. Purtroppo però le squadre non si costruiscono con figurine o nomi. Servono le fondamenta, i piloni, specialmente se giochi vecchia maniera, chiudendoti e ripartendo, lasciando la sfera nei piedi avversari (il Doria ha il peggior possesso palla della Serie A, dietro soltanto al Benevento).
Ecco, un motivo per sorridere, o comunque guardare al futuro con un po’ meno apprensione, se mai deriva dalla media punti di Ranieri, inchiodata all’ 1,20 a partita. In proiezione fanno 45 a campionato, ciò significa che il caro vecchio 4-4-2 e contropiede è prevedibile finché volete, ma pure estremamente solido e funzionale. Se tutto gira bene, ti permette di portare a casa la barca, ed è già sufficiente per tirare un sospiro di sollievo.
Che difensori servirebbero? La batteria di centrali commette parecchi errori, ma la reputo adeguata all’obiettivo salvezza. La cessione di uno di essi a gennaio, possibilmente non Colley, avrebbe senso soltanto se seguita da un acquisto di superiore caratura. Non so quanto sia semplice, a meno di non prendere in considerazione un giocatore entrato nell’ultima parte di carriera, con un alto contratto e bassa rivendibilità. Il rientro di Depaoli va bene, non è propriamente un terzino ma può applicarsi al ruolo, a patto che si concretizzi subito, in apertura di mercato, e non a fine gennaio. Resto convinto ci sia necessità pure di un mancino, la stessa identica situazione di oggi a destra può facilmente verificarsi a sinistra, e sino ad ora soltanto il buono stato di salute di Augello ha evitato scenari più complessi. Poi, soltanto a quel punto potremo parlare di punte, centravanti, contropiedisti vari ed assortiti. Ammesso ci sia la possibilità di farlo, ovviamente. I terzini, poverini, sono sempre stati storicamente bistrattati nel mondo del calcio. Non sono loro a farti ‘vendere le copie’. Ma personalmente un po' di pragmatismo in questo mercato non mi dispiacerebbe, e in una mia ipotetica scala di priorità sono piuttosto in alto.
P.S. Buon anno a tutti, vi auguro sia bello come uno stop di Cassano, l'ultimo è stato più simile ad un cambio gioco di Matute Morales.
@lorenzomontaldo
@MontaldoLorenzo