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    Sampmania: la Vigilia di Natale

    Sampmania: la Vigilia di Natale

    • Lorenzo Montaldo
    Non sono affatto stressato dalla vicenda Vialli. Tipo ieri sera a Sestri Levante fissavo con curiosità morbosa ogni persona vagamente pelata, ma vi giuro, non dipende da lui. E vi dirò ufficialmente un’altra cosa: non ci capisco più nulla. Niente di niente. Non so a che punto sia la trattativa, non ho idea se manchino 10 milioni o no, se le firme ci siano, se l’accordo sia stato trovato o se sia saltato, se Vialli arriverà o se atterrerà un... Aquilor. Non so neppure se ci ritroveremo con un presidente arabeggiante con tanto di kandura (l’abito tradizionale), uno che indossa vestiti di sartoria ed è dannatamente elegante e affascinante, oppure un terzo che utilizza la sciarpa della Samp come bandana. Sembra di essere tornati al 29 marzo, a quella serata che io e tanti altri abbiamo vissuto come una sorta di Vigilia di Natale. C’è quel misto di attesa, trepidazione e entusiasmo, un pugno di emozioni che ti formano un groppo in gola, uguale alla sensazione che provavi solo da bambino durante la notte tra il 24 e il 25 dicembre.

    Tutti questi mesi di attesa però mi hanno insegnato una cosa: vivere ogni giorno come se fosse la vigilia di Natale non è bello. La Vigilia di Natale è meglio godersela una volta all’anno, perchè se trascorri le settimane in fibrillazione ti ritrovi a dimostrare ottant’anni senza alcun bisogno di Faceapp.  Ora ci siamo di nuovo. C’è ancora quell’elettricità strana a Genova, ma non ho intenzione di ricominciare illudermi. Un altro tonfo sarebbe troppo doloroso, e a vedere i miei nipoti ci vorrei arrivare lucido e cosciente. Preferisco lasciarmi trasportare dagli eventi, sbirciando solo ogni tanto in attesa dell’agognato ‘sì’.

    Vivere una continua, eterna Vigilia di Natale però ha anche un altro effetto negativo: distoglie inevitabilmente l’attenzione da quelle che sono le vicende più urgenti di casa Sampdoria. Una, tanto per dire, è il mercato. Nemmeno il peggior assatanato di calciomercato si occupa più delle notizie sulle varie trattative. Persino quelli che si interessano anche del più scrauso trequartista boliviano ormai evitano a pié pari le news di mercato della Samp. Cavolo, abbiamo quasi snobbato la voce Nainggolan come se stessimo parlando di Montaldo della Valponte. Non deve passare inosservato però che alla Samp manca ancora almeno un attaccante, anzi, due. 

    Credo che l’idea di Di Francesco sia quella di schierare due coppie di esterni per lato (Maroni, Caprari, Gabbiadini e un mister ‘X’ ancora da prendere), affidando al solo Quagliarella il peso della punta centrale. E’ quindi abbastanza semplice capire che un vice San Fabio - magari uno Schick 2.0 da valorizzare e lanciare - serve come il pane. Oltre al 'mister X' ancora da prendere, beninteso. C’è pure un’altra opzione, meno plausibile ma comunque da contemplare. Mi riferisco a Quagliarella e Gabbiadini l'uno l'alternativa dell’altro nel ruolo di centroboa (per quanto lo stesso Gabbiadini abbia rivelato l’idea del mister di schierarlo sull’esterno), mentre sulle fasce agirebbero Caprari e Maroni. A quel punto però servirebbero due esterni: già è difficile trovarne uno, figurarsi raddoppiare la ricerca. A centrocampo poi c’è urgenza di un nuovo Praet che possa prenderne il posto in caso di addio del belga, mentre in difesa ci ritroviamo con tre terzini destri potenzialmente titolari e soltanto un mancino. L’anno scorso ci è andata bene, ma non si può sempre augurare salute estrema al povero Murru, che stantuffa come un matto ma è umano pure lui.

    Questo ritardo sul mercato per quanto mi riguarda è diventato reale e tangibile soltanto pochi giorni fa, dopo l’annuncio dei calendari. In quel preciso momento ho realizzato che mancano appena 22 giorni alla Serie A, e che la squadra non è di certo incompleta ma sicuramente molto, molto migliorabile. Si tratta effettivamente un piccolo prezzo da pagare pur di avere Vialli in plancia di comando – qualcuno sostiene che in realtà ci sia già, io me lo auguro – ma rendiamoci  conto che questa sorta di trepidante bolla in cui aleggiamo è bella e rosa e piena di unicorni ma dannatamente infida e pericolosa. Logicamente non sono così ingenuo da pensare che la dirigenza doriana abbia sospeso ogni tipo di attività, ma fateci caso: circolano pochissimi rumors di mercato, molti meno che gli anni scorsi per dire. Evidentemente, qualcosa di grosso bolle in pentola. Che sia Vialli?

    Ecco, vedete? Io vorrei fare il disinteressato e quello distaccato, ma alla fine si finisce sempre lì. E’ un processo naturale per gli esseri umani, si chiama ‘apofenia’. In pratica vedi connessioni ovunque, anche dove non ci sono, e pieghi gli eventi alla tua interpretazione. Immagini schemi dove esistono solo coincidenze, ed estrapoli connessioni inesistenti nella realtà. Un po’ come il sottoscritto, con Vialli a Sestri Levante. Ci rivediamo il 25 dicembre, comunque, per gli auguri e per scartare il regalo.Spero di non essere invecchiato troppo nel frattempo.

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