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    Sampmania: la solita, indecente Sampdoria; meno male che è finita

    Sampmania: la solita, indecente Sampdoria; meno male che è finita

    • Lorenzo Montaldo
    Da Torino a Torino, la stagione si chiude - finalmente - così come era iniziata. Anzi, anche peggio. In maniera indecorosa, e non uso il termine 'indegna' per non offendere la sensibiità di nessuno. Il pomeriggio di festa dello Stadium vede la Sampdria nel ruolo che meglio ha interpretato in questo 2015-2016, quello di vittima sacrificale. C'è una nota positiva: pochi, pochissimi Sampdoriani hanno assistito a questi novanta minuti di agonia. Hanno abbandonato, e vi assicuro che non succede molto spesso, questa squadra in cui nessuno si riconosce. Ultimo estremo gesto percercare di far comprendere ai giocatori cosa significhi veder umiliata in questo modo la storia e la dignità di una società e di una città.

    L'impressione è di aver assistito all'ultimo squallido atto di una commedia con finale a sorpresa: in un copione 'giusto' questa squadra non si sarebbe salvata, e deve soltanto ringraziare la Lazio, Marchetti e Mbakogu per una immeritata permanenza in Serie A. Come nel derby, anche oggi la Sampdoria non ha giocato affatto. Non è neppure andata in campo, anzi in realtà i giocatori di Montella non calcano il terreno di gioco dalle 17.00 del 24 aprile, appunto la vittoria con i biancocelesti.

    Da oggi, la Samp va 'in vacanza'. Anticipata meritatamente di un giorno, grazie alla festa scudetto bianconera. E forse è stata la scelta giusta: a Genova, il clima è pesantissimo. I tifosi si incontreranno lunedì 23 maggio, e sarà sicuramente una data importante per capire cosa attende questa squadra. Ci sarebbe comunque un ultimo, doveroso atto che spetterebbe ai tifosi da parte di questa squadra: pubbliche scuse. Non di convenienza ma sincere, sgorgate dal cuore: non cambierebbero ciò che è stato, ma almeno mostrerebbero un briciolo di quel rispetto calpestato e bistrattato per tutta la stagione. Ma forse, è chiedere troppo.

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