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    Sampmania: la risposta di Andersen, e Giampaolo non ne ha sbagliata mezza. P.S.: non fatelo smettere mai

    Sampmania: la risposta di Andersen, e Giampaolo non ne ha sbagliata mezza. P.S.: non fatelo smettere mai

    • Lorenzo Montaldo
    "E luce fu". Alla fine, con una settimana di ritardo rispetto allo striscione esposto dagli ultras della Sampdoria nel derby, la profezia si è avverata. La squadra di Giampaolo è tornata a vedere la luce; merito di una bella reazione, e questo è il mattoncino da cui ripartire, ma 'merito' anche di un Bologna decisamente modesto e disorganico. In effetti c'era bisogno di una serata così, e anche di un avversario di questo tipo, per riprendere quella fiducia che nell'ultimo mese latitava tra i blucerchiati. 

    La Sampdoria batte la squadra di Inzaghi e lo fa aggrappandosi ai suoi uomini simbolo: e dire che in seguito al pareggio degli ospiti erano spuntati nuovamente i fantasmi del derby. Nella stracittadina il Doria dopo l'1-1 si era sfaldato, perdendo convinzione e gamba. Contro il Genoa la Samp si era disunita, lasciando agli avversari tutte le seconde palle. Una settimana dopo, di fronte ad altri rossoblù, la sensazione che aleggiava era la stessa. Almeno sino al possesso sradicato da Ramirez a Pulgar: da lì in poi è crollato il Bologna e la Samp è risorta. Si spera definitivamente.

    Non so se ieri sera eravate al Ferraris. Io sì, e vi garantisco che il freddo ti entrava dentro alle ossa. Merito di quel maledetto vento che spira sempre lungo il Bisagno, grazie davvero di cuore. Speriamo quantomeno che la temperatura siberiana sia riuscita ad avviare un processo di ibernazione di Fabio Quagliarella. Magari anche parziale. Tra qualche mese farà 36 (anni), nel frattempo ha fatto 7 (gol stagionali), 55 (reti con la Samp, settimo marcatore di sempre) e 134 (marcature in Serie A: 36° 'all time', ha superato Pruzzo). Questi sono i numeri di Fabio da Castellammare, il tizio che c'è sempre quando le cose non funzionano: non fatelo smettere mai.

    La copertina però se la prendono anche altri due blucerchiati. Uno è Andersen, che essendo danese nel gelo si muove a suo agio come il sottoscritto a tavola davanti alla pasta al forno. Giampaolo l'aveva pungolato prima della gara, dopo l'errore del derby, e aveva scelto le parole giuste. "I giocatori possono anche sbagliare, ma devono saper reagire. Skriniar tre anni fa fece tre partite sbagliate, ma reagì. Se gli errori li subisci diventa un problema. Sbaglia chi non si assume la responsabilità". Messaggio recepito, vien da dire. Credo che il mister abbia avuto la risposta che aspettava. A proposito di Giampaolo, ieri secondo me l'altro a meritarsi la ribalta è proprio il tecnico della Samp, finito nell'occhio del ciclone per il calo del Doria nelle ultime giornate. L'allenatore non ha sbagliato una scelta. Neppure quelle che avevano fatto storcere il naso nel pre partita a tanti tifosi, me compreso. La gara l'ha vinta soprattutto Quagliarella, ma l'hanno indirizzata Caprari - con un paio di slalom che manco sulla ​Ganslern a Kitzbühel - e Ramirez. Ha avuto ragione Giampaolo. 

    Per la verità, ci sarebbe un altro aspetto che si merita tutti i riflettori del mondo. E' un coro, cantato a squarciagola per quasi tutto l'intervallo. Quanto stride questo piccolo boccone di passato con tutto quello che è successo in settimana, e che con la storia della Samp non c'entra nulla. "Luca Vialli, Luca Vialli, Luca Vialli alé alé, noi ti amiamo e ti adoriamo, tu sei meglio di Pelé". Brividi e pelle d'oca, anche in tribuna stampa. E, almeno in quel caso, non era il freddo.

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